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23 gennaio 2025

Benessere

I miei operai hanno le mani che sanguinano

Intervista al titolare della Siare Engineering, che produce ventilatori polmonari

| Roberto Silvestrin |

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| Roberto Silvestrin |

I miei operai hanno le mani che sanguinano

L’Oms ha dichiarato lo stato di pandemia. Cambieranno gli accordi all'interno dell'azienda Italiana “Siare Engineering”, impegnata nella realizzazione di ventilatori polmonari per contrastare l'emergenza coronavirus? Lo abbiamo chiesto a Gianluca Preziosa, direttore della “Siare engineering" e figlio del fondatore Giuseppe Preziosa. “Il nostro accordo iniziale era di costruire 500 macchine al mese per i prossimi quattro mesi, arrivando così al famoso numero delle 2000 macchine in quattro mesi. Da ieri, dopo l'annuncio del presidente del consiglio che nominava il professore Arcuri commissario straordinario per far fronte all'emergenza Coronavirus, siamo in contatto con quest’ultimo per valutare se si riesce ad avere un aumento di queste 2000 macchine, con tutto l'aiuto e con tutti gli oneri del caso. Allo stato attuale mi sento solo di poter ipotizzare un possibile aumento del 20%, ma di certo ancora nulla. I nostri operai stanno portando avanti un lavoro da consegnare entro quattro mesi che solitamente, in tempi normali, richiederebbe un tempo di consegna minimo di due anni. Stiamo dialogando uno ad uno con tutti i potenziali fornitori per capire se saranno poi in grado di assicurarci la percentuale o meglio l'aumento che andiamo a chiedere, questa è la prossima nostra missione per il popolo italiano. Ci tengo a dire che abbiamo avuto “la fortuna" di avere in azienda 320 macchine pronte a partire verso nostri clienti esteri, che abbiamo trattenuto per distribuirle al momento nel nord-Italia (nelle zone altamente colpite)”.

 

Com’è la situazione in questi giorni diversi dai soliti nella vostra azienda?

“Si lavora di continuo a testa bassa, ma con grande fermento e ogni minuto, ogni secondo, ogni ora sono utili per poter soddisfare le richieste che siamo stati chiamati a consegnare al popolo italiano. I nostri operai sono sicuramente sotto stress, ma d’altra parte sanno di avere una missione da portare a termine. In questi giorni ho visto alcuni operai con le mani sanguinanti, io e tutta l'azienda siamo riconoscenti a queste splendide persone che lavorano con noi da anni e che non si stanno risparmiando in nulla”.

 

Negli ospedali del sud Italia le macchine per la respirazione si contano sulle dita delle mani, quando arriveranno le prime anche al sud?

“Calabria, Puglia , Campania, Basilicata non vanno sottovalutate perché hanno una debolezza a livello sanitario notevole, una diffusione pandemica delle dimensioni del nord sarebbe fatale. Ovviamente, nello sforzo che la nostra azienda è stata chiamata a fare e quindi nel fornire le 500 macchine al mese, ci saranno quelle destinate anche ai nostri ospedali del sud Italia”.

 

In questo momento che consiglio vuole dare agli Italiani?

Italiani, soffermatevi un attimo per chiedervi: se c’è bisogno di tutte queste macchine per la respirazione, cosa vuol dire? Vuol dire che la situazione è grave. È vero siamo in pandemia, ma - se facciamo le cose come ci è stato detto - dovremmo avere una riduzione di contagio, che vuol dire riduzione di ricoveri negli ospedali.

 

Maria Covelli

 


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