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25 aprile 2024

Vittorio Veneto

NIENTE MESSA PER GLI STUDENTI: LA POLEMICA SI TRASCINA

Gli insegnanti difendono la scelta: "abbiamo rispettato le regole"

| Milvana Citter |

| Milvana Citter |

Cordignano - Tempi duri per i rapporti Stato-Chiesa in Italia.

Non fossero bastate le polemiche scatenate dalla sentenza della Corte Europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo sul divieto di esporre il crocifisso negli edifici pubblici, a Cordignano è scoppiato un vero e proprio polverone per la decisione dei dirigenti dell’Istituto Comprensivo di non far partecipare i ragazzi alla messa prevista nel programma di celebrazioni per l’anniversario del 4 novembre.

Il dirigente Igina Toldo, infatti, per rispettare gli alunni di altre confessioni religiose, ha preferito non far entrare in chiesa i ragazzi durante la celebrazione religiosa. Gli studenti hanno così atteso fuori il corteo al quale si sono aggregati fino al monumento ai Caduti dove si è tenuta la cerimonia laica.

Una decisione che ha meravigliato per primo il parroco monsignor Piergiorgio Sanson, che uscendo dalla chiesa si è trovato davanti i ragazzi in attesa, e dal vescovo monsignor Corrado Pizziolo.

Ma le reazioni negative sono arrivate anche fuori dagli ambienti ecclesiastici, da destra e da sinistra. A guidare il fronte delle polemiche sicuramente la Lega Nord che, per voce del segretario provinciale Giancarlo Da Re ha chiesto la rimozione della preside.

Contrarietà arrivano anche dal Pd, con la senatrice Simonetta Rubinato che ha censurato la scelta.

Fortemente critico anche il sindaco Roberto Campagna presente alla cerimonia: “E’ sbagliato che una minoranza possa prevaricare la maggioranza ed è quello che è successo perché si è vietato alla maggioranza degli studenti italiani e cattolici di partecipare ad una funzione per non turbare una minoranza di studenti stranieri e non cattolici. Stiamo perdendo il significato dei nostri valori e della nostra cultura per andare incontro alle esigenze di pochi e non mi sembra giusto”.

Il sindaco ne fa una questione di leggi: “Se questa decisione è frutto di una norma, questa norma è sbagliata. Al di là della propria personale fede, la religione cattolica fa parte della nostra tradizione e cultura e non credo che partecipare ad una funzione di una confessione diversa dalla propria possa essere motivo di scontro. Dovrebbe invece essere un’occasione di arricchimento, per conoscere e comprendere i valori e le tradizioni altrui, senza che la propria fede ne sia intaccata”.

L’istituto scolastico si difende spiegando che la decisione è maturata in anni e anni di confronto con le nuove esigenze di una società profondamente cambiata. Nell’istituto comprensivo più del 10 per cento degli studenti è straniero, e si cerca di rispettare anche le loro necessità abolendo la messa di inizio anno o la partecipazione a funzioni legate ad altre manifestazioni, come quella per il ricordo dei caduti.

 


| modificato il:

Milvana Citter

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