25 novembre 2024
Categoria: Scienze e tecnologie - Tags: Allerta alimentare, ritiri, richiami, alimenti, alimenti pericolosi
Si sente spesso parlare di partite di alimenti pericolosi rinvenute sul mercato, nazionale ed internazionale, che vengono bloccate alle frontiere o ritirate dai vari punti vendita e/o magazzini.
Ciò che noto molto spesso è una preoccupazione da parte dei consumatori, non proprio convinti che questi tipi di problemi si possano davvero controllare.
È vero, ci sono casi in cui alcune aziende non prendono le dovute misure di prevenzione e protezione nei confronti dei consumatori ma, a ragion del vero, va detto che la maggior parte di queste lavora seguendo una certa etica.
In caso di immissione sul mercato di alimenti e/o mangimi pericolosi per la salute, o presunti tali, l’azienda ha l’obbligo di darne immediata comunicazione alle Autorità locali competenti (le Asl o le Ulss per esempio) e questi vengono immediatamente ritirati dal mercato, grazie ad una comunicazione tempestiva.
Non so quanto questo possa rassicurare ma, al di là delle industrie alimentari piccole o grandi che siano, esiste anche un sistema rapido di allerta per alimenti e mangimi, il RASFF (Rapid Alert System for Food and Feed).
In breve, il RASFF è un sistema di comunicazione del quale fanno parte la Commissione Europea e gli Stati membri dell’Unione.
Quando un qualsiasi membro del RASFF (es. l’Italia, oppure un’azienda italiana, ecc.) si accorge che in commercio c’è un alimento pericoloso o presunto tale, è obbligato ad avvisare immediatamente le Autorità locali fino a raggiungere la Commissione Europea, in modo tale da diffondere la notizia.
Così, in tempo reale, il prodotto viene ritirato da ogni negozio, supermercato, centro della grande distribuzione e così via.
Recentemente, inoltre, alcuni supermercati hanno deciso di mettere in guardia i propri clienti; attraverso dei cartelli (posti in entrata o lungo le corsie degli scaffali), oppure pubblicando le informazioni sul loro sito internet, danno notizia di eventuali alimenti pericolosi che potrebbero essere stati acquistati presso il loro esercizio o in altri punti vendita.
Quindi è vero che i problemi di sicurezza alimentare esistono, però la realtà è che vengono controllati dalle aziende stesse nel momento in cui si accorgono della possibilità di aver commesso un errore.
Nel corso degli anni ci sono state varie occasioni che hanno dimostrato che questo sistema di comunicazione c’è e funziona bene (dalle mozzarelle blu ai frutti di bosco contaminati da epatite A al “Salame Milano affettato Fiorucci, tra le più recenti).
Ricordiamoci che anche noi consumatori ne facciamo parte quindi, un consiglio è quello di stare attenti a ciò che mangiamo e alle informazioni che ci vengono date.
Sara Da Dalt
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francescocecchini
03/09/2014 - 8:50
BASTANZETTI ACCUSA!
Michele Bastanzetti
03/09/2014 - 7:19
LA BARBARIE TRA DI NOI
I fondamentalisti dell’Isis hanno sgozzato un altro giornalista. Pura,spregevole barbarie. E ciò che lascia vieppiù attoniti è che persino tra di noi, persino in questo blog ci sia gente che fiancheggia questa barbarie.
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