Ex caserma Piave, Comune e Iuav insieme per ridare vita al complesso
Manildo: "Ora il Collettivo deve uscire". Intanto dal Comune pronti altri 3 bandi
| Isabella Loschi |
TREVISO - Pensare la nostra città in modo diverso, riqualificare e rivitalizzare luoghi e spazi abbandonati. Continua il lavoro della giunta Manildo sui “vuoti” cittadini, questa volta con l’avvio di un percorso di progettazione partecipata che verrà realizzato in collaborazione con l’Università Iuav per ridare vita al complesso dell’Ex caserma Piave.
Ad annunciarlo il sindaco Giovanni Manildo che con gli uffici comunali ha lavorato, in accordo con l’Università, all’elaborazione di un progetto di riqualificazione che crea pari condizioni per tutti i soggetti interessati al recupero, all’utilizzo dell’area per lo sviluppo di iniziative e che pone per tutti le stesse opportunità. “A giorni chiuderemo il testo della convenzione – dichiara il primo cittadino – Un lavoro importante del quale siamo molto soddisfatti".
Il progetto di riqualificazione, su modello di altre città europee, coinvolgerà direttamente le associazioni del territorio, i cittadini e tutti coloro che sono interessati alla rivitalizzazione dell’ex caserma Piave. "Possiamo dire che questo progetto nasce come risposta all’esigenza di spazi che tante associazioni hanno manifestato e dà a tutti le stesse opportunità di partecipare al progetto di riqualificazione. Anche per questo - ribadisce Manildo - il Collettivo Ztl deve uscire dall’ex caserma occupata. Per avviare il percorso di progettazione partecipata è necessario ripartire da un foglio bianco. In caso contrario il ricorso ad altri sistemi, per liberare la caserma, sarà purtroppo inevitabile. Dare a tutti i cittadini ed associazioni, le stesse opportunità è un diritto che l’amministrazione è tenuta a garantire in ogni modo”.
Oltre alla convenzione con lo Iuav l’amministrazione comunale ha pronti a tre bandi per togliere il prefisso ex ad altrettanti immobili oggi abbandonati o poco utilizzati: l’ex Scuole Cantù di via Tirindelli, l’ex falegnameria dell’area sottostante il cavalcavia della Stazione ferroviaria e un immobile di proprietà comunale in via Jacopo Bernardi.