Iov a Castelfranco, Cgil: “Dipendenti senza risposte, futuro incerto”
La denuncia di Bernini: “Azienda non coinvolge il sindacato”
| Matteo Ceron |
CASTELFRANCO - “Quali saranno i tempi di passaggio dei 150 posti letto IOV a Castelfranco? Cosa comporterà per i lavoratori di Castelfranco? Resteremo dipendenti Ulss 2 Marca Trevigiana o dello IOV?. Sono solo alcune delle domande di buon senso, in particolare considerando che coinvolte sono due Aziende diverse, che i lavoratori, rispetto al futuro, pongono al Sindacato, vista l’assenza di risposte da parte del legislatore pure interessato dalla FP CGIL in sede di audizione in V Commissione Regionale”. Va dritto al punto il segretario generale della FP CGIL di Treviso, Ivan Bernini, amareggiato dalla mancanza di coinvolgimento del Sindacato nella questione da parte dell’Ulss che ha in programma per domani, mercoledì 1 febbraio alle ore 15 nella sala convegni del nosocomio castellano, un incontro con Direttori, ai Coordinatori, Infermieri e Operatori Socio Sanitari.
“Eppure proprio il buon senso – afferma il segretario generale FP CGIL di Treviso -, rispetto a preoccupazioni serie e legittime dei lavoratori, pare mancare a chi ha scelto di convocare questo incontro per informare “dell’attivazione di nuove funzioni dello IOV e dell’opportunità di collaborazione del personale con lo stesso”, senza preoccuparsi di interpellare le rappresentanze sindacali. Parliamo dell’organizzazione di servizi dentro un presidio sanitario che vedrà due Aziende diverse, della gestione del personale che attualmente opera per l’ex Ulss 8, ora azienda Marca Trevigiana, da parte di un’altra realtà ospedaliera – precisa Ivan Bernini -, ci parrebbe il minimo che l’Azienda sentisse il dovere di convocare le RSU e le Organizzazioni Sindacali per illustrare e discutere modalità e tempi dell’operazione, programmazione delle attività e ricadute sul personale dipendente”.
“Appare peraltro un ossimoro quel "opportunità di collaborazione del personale". Se i 300 posti letto prima gestiti dall’Ulss 8 sono per la metà affidati allo IOV non si capisce bene quale opportunità si stia delineando. Forse – si chiede Bernini - che lo IOV assumerà i dipendenti che servono e quelli dell’Ulss trevigiana potranno volontariamente scegliere di lavorare altrove? Se questo è il buongiorno con il quale si pensa di gestire la situazione, amplificata dal fatto che si dovrà gestire un intervento più ampio che ha messo insieme tre Ulss in una – conclude Bernini -, cominciamo con il piede sbagliato”.