"Gentilini assecondava richieste di raccomandazioni": l'accusa del segretario leghista Coin
La replica alle esternazioni dell'ex sindaco, che aveva definito la Lega un "poltronificio"
TREVISO - Il segretario provinciale della Lega di Treviso, Dimitri Coin, in risposta all'accusa rivolta nei giorni scorsi da Giancarlo Gentilini al Carroccio locale di essere "un poltronificio" riguardo a società pubbliche e non, ha ribaltato l'accusa sostenendo che l'ex sindaco aveva una "consuetudine ad assecondare richieste di raccomandazioni", specie di fronte a domande di lavoro o richieste di aiuto rivolte da persone appartenenti o meno al Carroccio.
"Non rappresenta più - ha detto Coin - le generazioni che ora sono il tessuto sociale del nostro mondo oltre ad un modello di comportamento di "meritocrazia, serietà e preparazione" che oggi il movimento sostiene in opposizione al criterio della "pacca sulla spalla".
Il segretario provinciale ha detto di non accettare rilievi dall'ex sindaco sul piano morale. "L'integrità morale è una cosa sulla quale non transigo. Non mi interesserebbero le sue eventuali scuse, un uomo della sua età - ha proseguito - deve avere la piena consapevolezza di quello che fa" e se finora Gentilini è stato giustificato è perché "chi c'era prima aveva un livello di sopportazione superiore".
Oltre ad adoperare "linguaggio e modi rumorosi di muoversi, per esprimere concetti raramente propositivi", ha concluso Coin, Gentilini ed i suoi uomini "negli ultimi due anni non hanno fatto nulla per il movimento" assecondando nei fatti una "filosofia politica orchestrata da Flavio Tosi".