Confessioni di gruppo e messa alle venti, per il Natale 2020
Il vicario per la pastorale della diocesi di Treviso, mons. Mario Salviato: "Sarà un Natale autentico, semplice e sobrio".
TREVISO - Si sono incontrati in piattaforma – ieri, in vista del Natale - i vescovi del Triveneto. Qualcosa da mettere punto ancora rimaneva, mentre i parroci sono in attesa di ricevere indicazioni pratiche dalle rispettive diocesi sull’ orario di celebrazione della messa nel giorno della vigilia. Ma anche sulla gestione del flusso dei fedeli che proprio a Natale (e a Pasqua) si accostano più numerosi al sacramento della riconciliazione. Così la Cet – la Conferenza episcopale triveneta – ha optato per la formula della assoluzione collettiva, contemplata dalla terza forma del rito. Dal 16 dicembre al 6 gennaio ci si confesserà senza accostarsi individualmente al ministro ma a distanza, in gruppi o durante una celebrazione comunitaria.
Al momento la confessione tradizionale pare sarà garantita a Treviso - dichiara a OggiTreviso mons. Mario Salviato, vicario del vescovo Michele Tomasi per il coordinamento della pastorale e di fatto, dopo la nomina a vescovo di Piacenza di mons. Cevolotto, praticamente il numero due allo stato delle cose della diocesi.
Mons. Salviato, a Treviso ci sarà la confessione classica?
Abbiamo chiesto ai parroci di mettere in calendario da subito più appuntamenti per il sacramento della confessione. Sotto Natale il flusso di fedeli è notevole ma non possiamo quest’anno arrivare a ridosso del 25 con le code ai confessionali. Gli assembramenti vanno evitati, anche in chiesa.
Forse neanche il confessionale è proprio un luogo consono
Infatti è stato disposto di non far entrare né prete né fedeli all’interno di confessionali chiusi.
Alternative?
Tutti gli spazi aperti possibili e immaginabili che però garantiscano la discrezione della confessione. Non serve entrare per forza in chiesa; può essere benissimo destinata una stanza ampia dell’oratorio. L’importante è assicurare l’igienizzazione e il distanziamento, scongiurando la formazione di code.
E come si fa?
Diluendo gli appuntamenti in tutto l’arco dei quindici giorni che ci separano dal Natale.
A proposito, c’è stata una discussione e anche piuttosto animata sulla messa di mezzanotte.
Un gran discutere su una celebrazione introdotta – vale la pena ricordarlo - non da chissà quanti anni e che solo poche chiese anche nella nostra diocesi di Treviso proponevano a mezzanotte. Ma si tratta di una tradizione. Altra cosa è la veglia di Pasqua, la cui liturgia prevede che si inizi la celebrazione quando fa buio.
Quindi la messa di mezzanotte alle venti?
Non vedo dove stia il problema. Le messe di Natale sono quattro: vigilare, di mezzanotte, dell’alba e del mattino, ciascuna con testi biblici specifici. Semplicemente si leggeranno prima quelli previsti dopo.
Una tra le tante cose diverse di questo Natale 2020
Non sarà diverso: sarà un Natale autentico. Con il passare degli anni era diventato addobbi e luminarie. Che cominciavamo a vedere prima ancora dell’inizio dell’Avvento.
Il Natale consumistico…
Mentre il figlio di Dio si è fatto carne in una stalla. Non in un palazzo illuminato.
Il suo augurio?
Di approfittarne per vivere il Natale quello vero, autentico: con sobrietà e semplicemente.