Violazioni in serie emerse durante i controlli ad aziende tessili di Caerano, Cornuda e Volpago del Montello
Indagini e violazioni anche in un calzaturificio di Montebelluna
MONTEBELLUNA - Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Treviso, con Vigili del Fuoco, S.P.I.S.A.L., Ispettorato del Lavoro e A.R.P.A.V. di Treviso, hanno condotto quattro distinti controlli in un calzaturificio con sede a Montebelluna e tre aziende tessili situate a Caerano di San Marco, Cornuda e Volpago del Montello.
Gli amministratori delle quattro aziende, tutti di nazionalità straniera, che operavano sulla base di commesse ricevute da imprese locali, sono stati segnalati alla **Procura della Repubblica di Treviso** per varie violazioni delle norme che riguardano la prevenzione degli incendi, la sicurezza sul lavoro, le normative urbanistiche, ambientali e tributarie.
Nel dettaglio, per quanto riguarda la prevenzione degli incendi, i controlli hanno rivelato numerose violazioni gravi, tra cui:
- Mancanza di indicazioni sulle vie di fuga.
- Assenza di luci di sicurezza vicino alle porte d'emergenza.
- Scarsità di estintori portatili e mancanza di cartellonistica che ne indichi la posizione.
- Impraticabilità delle vie di fuga.
- Assenza del certificato di prevenzione incendi.
Nel campo della sicurezza sul lavoro, sono state riscontrate violazioni legate a:
- Macchinari sprovvisti di dispositivi di sicurezza sugli organi mobili.
- Scarse condizioni igieniche nei luoghi di lavoro.
- Omessa designazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi.
- Mancata compilazione del documento di valutazione dei rischi.
In ambito ambientale, nella fabbrica di Cornuda, è stato scoperto un accumulo di 20 metri cubi di scarti di lavorazione smaltiti illegalmente. L'area in cui i rifiuti venivano bruciati è stata sequestrata, e il titolare è stato denunciato per i reati di illecito smaltimento e illegale combustione di rifiuti.
Durante i controlli, sono stati identificati tre lavoratori irregolari, di cui uno privo del permesso di soggiorno. Il lavoratore senza permesso è stato immediatamente espulso, e il datore di lavoro è stato denunciato per impiego di manodopera clandestina.
Inoltre, le aziende ispezionate presentavano pendenze tributarie per 1,2 milioni di euro. Queste aziende, gestite da stranieri, sembravano adottare pratiche evasive, trasferendo personale e macchinari a nuove imprese "ad hoc" dopo essere diventate insolventi con l'Amministrazione Finanziaria. Questo comportamento sleale ha permesso loro di continuare a operare con prezzi altamente competitivi, a discapito delle imprese che rispettano la legge e affrontano costi maggiori.
L'operazione delle Fiamme Gialle di Treviso mira a garantire la sicurezza dei lavoratori e a combattere comportamenti sleali nel mercato, a vantaggio delle imprese che operano in modo onesto e conforme alle regole.