Operatori sociosanitari: una risorsa da valorizzare
Investire nell'orientamento giovanile, nella formazione e nello sviluppo di competenze
L’attenzione alla cura della persona fragile rappresenta uno dei fondamenti del nostro essere comunità attenta al prossimo. In tal senso, la professione dell’operatore sociosanitario (oss) costituisce un tassello fondamentale nel mosaico di attività e servizi che la cooperativa sociale Insieme Si Può porta avanti nel territorio di Treviso, ma anche nelle province Padova, Venezia, Vicenza e Pordenone con i suoi oltre 1.300 soci.
Tra le principali aree di intervento, nelle quali la figura dell’oss risulta strategica, ci sono i servizi sociosanitari e assistenziali, rivolti ai minori e giovani, ai disabili, agli anziani, alle persone con patologie psichiatriche e altre fragilità. Gli oss sono determinanti negli interventi di integrazione, assistenza domiciliare, all’interno dei centri educativi occupazionali diurni (ceod), nonché negli ambiti della salute mentale, degli anziani e della disabilità. Grazie alle loro competenze garantiscono risposta ai bisogni primari della persona, unendo capacità tecniche, competenze specifiche, abilità di relazione con i famigliari del paziente e lavoro d’équipe.
Duplice il portato di Insieme Si Può rispetto alla formazione e all’inserimento degli oss: la cooperativa è organismo accreditato per l’alta formazione e per la formazione professionale in ambito sociosanitario, impegnata nella preparazione di figure assistenziali qualificate per rispondere all’aumento dei bisogni di cura nella comunità; al contempo, è attore fattivo dell’impiego di oss nelle attività orientate al sostegno della terza età, della disabilità e della fragilità.
Sappiamo che oggi in Veneto mancano all’appello circa 3.500 oss se guardiamo ai fabbisogni dell’assistenza ospedaliera e dei centri servizi, per questo incentivare l’interesse dei giovani verso la scelta professionale di diventare oss costituisce una delle principali sfide dell’immediato presente e del prossimo futuro. Occorre investire nell’orientamento verso questa professione, ma anche sensibilizzare l’opinione pubblica verso un sempre maggiore riconoscimento valoriale delle professioni assistenziali. Di pari passo, va anche il loro giusto riconoscimento economico.
Dobbiamo essere consapevoli della significativa carenza di oss e per questo riteniamo sia cruciale collaborare con tutte le istituzioni e a tutti i livelli per fare in modo che le professioni di cura tornino al centro della scelta formativa dei giovani. Occorre enfatizzare e promuovere chi intraprende questo percorso, funzionale alla dimensione collettiva ma anche alla prospettiva produttiva del nostro territorio, poiché andando a supportare la famiglia nel compito dell’accudimento della persona non autosufficiente, viene permessa anche una migliore conciliazione tra vita personale, lavorativa e familiare, con ricadute positive per tutti.
Guardando alcuni dati recenti sugli aspiranti oss, tra il 2021 e il 2022 grazie al diverso modello di reclutamento, i corsi di formazione sono stati aumentati su scala regionale, aumentando la base degli iscritti. Tuttavia, questa estensione non è sufficiente a rispondere appieno alla domanda, tanto che si sta percorrendo anche la strada del reclutamento all’estero. Non dobbiamo però considerare questa ipotesi come la soluzione. Resta essenziale stimolare l’attrattività della professione tra i giovani, facendo loro conoscere l’opportunità di diventare oss quale percorso ideale per chi ha un’attitudine verso la cura e la voglia di specializzarsi in questo ambito così importante e prezioso per la persona che ne beneficia direttamente ma anche per il contesto familiare e per quello collettivo. Come Insieme Si Può continueremo ad impegnarci con le nostre energie nel sostegno alla cultura della cura, ringraziando tutti i professionisti che ogni giorno rendono concreto e tangibile questa missione. A tutte e tutti voi, l’augurio di Buone Feste.
Raffaella Da Ros
Presidente della cooperativa sociale Insieme Si Può