Forza Vittorio non va alle amministrative
Annuncio del Presidente Alessandro Valenti
VITTORIO VENETO - Forza Vittorio sta fuori. Fuori dalle elezioni. Parola - forte e chiara (e ufficiale) - di Alessandro Valenti.
"Forza Vittorio - si legge in un comunicato appena diffuso - non parteciperà alle prossime elezioni amministrative con una propria lista o in formazione con altre.
La decisione è stata assunta dopo gli infruttuosi incontri conseguenti la rinuncia da parte di Enrico Gava di candidarsi a sindaco della città attraverso un percorso alternativo al vecchio modo di fare politica condiviso da diverse associazione civiche, tra cui Forza Vittorio. Forza Vittorio ritiene che non partecipare alle amministrative di maggio sia anche un segnale sufficientemente chiaro che in politica alle volte sono le ritirate e scatenare le avanzate. E speriamo che sia così perchè dell'attuale classe dirigente non condividiamo quasi niente e il progetto che abbiamo condiviso con Enrico Gava e molte altre aggregazioni aveva tre punti fermi irrinunciabili: il sindaco in carica per non più di 5 anni, la formazione di una nuova classe dirigente da preparare nei primi due anni del mandato e non inventata di volta in volta, la completa revisione e rimotivazione della struttura organizzativa del Comune. Oltre naturalmente al Controllo di Gestione che è stato il nostro cavallo di battaglia per l'intera passata legislatura.
L'unico appello che ci sentiamo di fare a quei concittadini che 5 anni fa ci avevano scelto e che hanno deciso di andare a votare, è quello di privilegiare ciò che è nuovo, ciò che è cambiamento all'interno di tutte le liste in competizione, scegliendo, da destra a sinistra, dappertutto, uomini e donne nuovi in grado di portare una ventata d'entusiasmo. Il cambiamento non è certo figlio di spartizioni, ma di idee e sentimenti, prima che di interessi. Non vorremmo che la guerra politica che si attuerà da qui fino al 25 maggio fosse magari una mera guerra di fatiscenti promesse o, peggio, come la guerra tra i sessi che è l'unico tipo di guerra in cui i nemici dormono regolarmente insieme. Il concetto è ben tradotto nel vecchio adagio vittoriese "un a mì, un a tì, un al fiòl de Bazzichet."
Insomma - in campagna elettorale - c'è chi cede il passo.