Profughi, Manildo chiede misure urgenti per il territorio
Il sindaco mercoledì a Roma con i primi cittadini Tonon e Giurati, per incontrare i sottosegretari di Palazzo Chigi e del Ministero dell’Interno
| Isabella Loschi |
TREVISO - Un incontro per chiedere misure urgenti per Treviso e per la Marca trevigiana. Il sindaco di Treviso Giovanni Manildo, insieme ai sindaci di Vittorio Veneto Roberto Tonon, a Miriam Giuriati primo cittadino di Casier e al Prefetto di Treviso Laura Lega mercoledì prossimo sarà a Roma al Viminale per incontrare i sottosegretari di Palazzo Chigi e del Ministero dell’Interno. L’incontro è stato confermato lunedì mattina a margine di un incontro che si è tenuto a Padova nel corso del quale Manildo ha incontrato il sottosegretario Luca Lotti.
Manildo aveva già rappresentato la preoccupazione per gli arrivi continui e per la mancanza di una rete tra i comuni del territorio guardando ai numeri del fenomeno: “Per comprendere l’emergenza è sufficiente sapere che la quota assegnata alla Marca per il 2016 è di 1865 migranti - ribadisce il sindaco - Se consideriamo che quasi 450 sono ospitati alla ex caserma Serena tra Treviso e Casier e che i soggetti che hanno partecipato al bando della Prefettura hanno dato la disponibilità ad ospitare quasi 900 persone il saldo resta comunque negativo. Mancano all’appello 500 posti”. Una cifra destinata a salire ancora se si considerano gli arrivi anche degli ultimi giorni.
Tra le richieste che i sindaci porteranno a Roma: attivare una rete di accoglienza, ma anche di protezione per il territorio, velocizzare i tempi delle procedure affinché chi ha le caratteristiche per restare resti e chi invece non ne è in possesso venga allontanato. “L'accoglienza deve avere regole certe - sostiene il sindaco - non può essere indiscriminata e non possono essere solo alcuni sindaci – come i numeri tristemente evidenziano - a garantire le misure per arginare il problema".
Tra le ipotesi anche l’introduzione di una commissione ad hoc per Treviso e per la Marca. “Non possiamo fermare il fenomeno migratorio – conclude Manildo – ma come amministratori abbiamo l’obbligo di fare tutto il possibile per provare a governarlo. Lo dobbiamo prima di tutto ai nostri cittadini”.