Quando di didattica a distanza ci si può anche "ammalare"
Lo ha dichiarato il Cts. Cauta la psicologa trevigiana Rita Giannetti: "Sta saltando piuttosto un capitolo importante dell'età dell'adolescenza"
TREVISO - Lo ha detto il Comitato tecnico scientifico: “La didattica a distanza fa male alla salute”. Praticarla nuocerà allo sviluppo psico-fisico degli studenti. Che la DaD non piaccia proprio (ma forse amata non lo è mai stata) a studenti, professori e famiglie, è ormai risaputo. Ora che rischi anche di far ammalare è un inedito che merita di venir approfondito. Lo abbiamo fatto con la dottoressa Rita Giannetti, psicologa e psicoterapeuta, con un lungo trascorso professionale di counseling psicologico con gli studenti.
Davvero la DaD può diventare una malattia?
Ci andrei cauta. I ragazzi sperimentano per la prima volta una scuola non in presenza, una anomalia rispetto al modo in cui la scuola italiana è da sempre impostata. Che si possano riscontrare problematiche sul piano dello loro sviluppo psico-fisico mi sembra poco probabile.
Nessun effetto collaterale?
Ci può essere piuttosto l’interruzione di una fase di crescita dell’adolescenza; quella che si vive appunto a scuola, attraverso le relazioni interpersonali, di gruppo.
L’alternativa qual è?
Sperimentare modalità diverse di rapportarsi. Ma già lo fanno, e non da adesso: Facebook, Instagram, twitter.
Sono già abituati alle relazioni a distanza...
E’ la generazione “social”. Piuttosto sarà interessante capire quale sarà, una volta diventati adulti, il tipo di benessere psico-fisico e sociale di cui godranno questi ragazzi costretti a saltare un capitolo della loro crescita adolescenziale. E’ come se fossero andati in guerra.
In guerra?
E’ solo un paragone, ma pensiamo a quei giovanissimi che per arruolarsi hanno dovuto sospendere gli studi: una generazione che è cresciuta su un equilibrio diverso.
Prevede conseguenze altrettanto significative?
Un cambiamento nelle relazioni personali e formative è innegabile, in particolare nel caso degli adolescenti che si sono visti portare via un pezzo del loro mondo. Meno problematico per i bambini della scuola elementare che nei prossimi anni avranno la possibilità di recuperare questo passaggio di socializzazione.
E la scuola della DaD: come la giudica?
Dopo questa pandemia non sarà più la stessa di adesso, perché anche il contesto in cui la scuola si inserisce sarà mutato.