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18 settembre 2024

Conegliano

REBELDE, DOMANI A PROCESSO I GIOVANI CHE OCCUPARONO L'EX ENEL

Tomaselli: "rivendichiamo con forza quell'esperienza e tutto ciò che ne é derivato"

| Milvana Citter |

| Milvana Citter |

Conegliano - Si torna a parlare di Rebelde, il centro sociale autogestito che fu protagonista tra il 2003 e il 2005 di un braccio di ferro tra i giovani del movimento no global e il comune.

Un’esperienza che coinvolse e portò a Conegliano centinaia di ragazzi, smantellata a colpi di ruspa dall’amministrazione comunale che fece abbattere entrambe le sedi scelte dai rebeldini, prima l’ex Enel di viale Matteotti e poi la fabbrica dimessa di via Manin.

Domani dieci di quei ragazzi dovranno affrontare il processo per la prima occupazione, quella del 6 dicembre 2003 nel palazzo che fu sede Enel.

Tra gli imputati anche Fabio Tomaselli, storico leader del centro sociale oggi confluito nell’esperienza trevigiana Ubik Lab: “Da quell’occupazione - spiega - nacque la straordinaria esperienza del CSO Rebelde, un’iniziativa vissuta da centinaia di giovani, che mise in discussione le politiche giovanili dell’amministrazione, che attraversò l’esperienza del movimento no global nazionale. Rivendichiamo l’importanza di quell’azione perché trasformò un luogo abbandonato in laboratorio, recuperato e dato alla città. Là si è formato un Collettivo politico, che in questi 5 anni ha continuato, e continua, a promuovere cultura, ad aprire spazi di libertà, a lottare per migliorare questo territorio in cui viviamo”. I

rebeldini sono convinti che l’occupazione non sia stata un atto contro giustizia ma un gesto legittimo: “Essere partiti da Conegliano - continua Tomaselli -, ha un significato importante, cioé che questa provincia ha un enorme bisogno di spazi, di una socialità diversa, di luoghi dove produrre cultura, musica, arte indipendente. Per questo chiediamo che l’occupazione di quello stabile abbandonato, come gli altri che sono susseguiti, venga considerata un gesto giusto, legittimo, e quindi non punibile nelle aule dei tribunali”.

Domani l’udienza in Tribunale a Conegliano, i rebeldini stanno decidendo in queste ore se presenziare o meno, per il momento è escluso un presidio degli attivisti: “Non credo che ci sarà - conclude Tomaselli -, sicuramente però rivendichiamo con forza quell’esperienza e tutto ciò che ne é derivato”.

 

Nella foto: l'abbattitmento della sede del Rebelde in via Manin

 


| modificato il:

Milvana Citter

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