"Ripartire dal lavoro" le tre sigle sindacali di Treviso unite per i lavoratori
Presentato il programma della manifestazione regionale Covid-free che si terrà a Verona venerdì 18 settembre
| Gloria Girardini |
TREVISO - “Ripartire dal Lavoro” questo lo slogan che accompagnerà la mobilitazione di Cgil, Cisl e Uil, dopo “La Notte per il Lavoro” del 29 luglio scorso. Le tre confederazioni organizzano per venerdì 18 settembre una giornata di mobilitazione nazionale con iniziative regionali - in piazza Bra a Verona dalle 10 alle 12.30 per quanto riguarda il Veneto - per rilanciare il protagonismo sociale e rappresentativo del sindacato, avanzare proposte e partecipare attivamente alla costruzione del futuro del Paese che deve, appunto, ripartire dal lavoro. Saranno un centinaio i dirigenti sindacali e delegati che dalla Marca raggiungeranno Verona venerdì mattina, dove la manifestazione - la prima “in presenza” dei sindacati veneti dall’inizio della pandemia che si svolgerà in numero limitato per rispettare le norme del covid.
Gli obiettivi della giornata di mobilitazione sono stati illustrati questa mattina a Treviso dai Segretari Generali di Cgil, Cisl e Uil territoriali, rispettivamente Mauro Visentin, Cinzia Bonan, Guglielmo Pisana. Tante le questioni che verranno portate in piazza: la proroga degli ammortizzatori sociali e le vertenze aperte; la riforma fiscale e la lotta all’evasione; il rinnovo dei contratti nazionali pubblici e privati che riguarda oltre dieci milioni di lavoratori; il diritto all’istruzione e ad una scuola sicura; sanità pubblica, sicurezza sul lavoro, conoscenza e cultura; investimenti, politiche industriali, digitalizzazione, lavoro stabile e sostenibile, mezzogiorno; legge per la non autosufficienza, previdenza e inclusione sociale.
“Oggi – spiegano i segretari generali – siamo in un contesto sociale difficile, condizionato da un immobilismo politico che non lascia intravedere un impegno concreto rispetto alla necessità di operare scelte condivise in grado di cogliere le opportunità”. Per le tre confederazioni “servono nuove risposte in particolare per giovani, donne e pensionati che in questi mesi hanno pagato, più di altri, la mancata pianificazione di misure in grado di garantire un supporto concreto. Il Paese – aggiungono – ha bisogno di ricomporre un tessuto sociale che l’emergenza Covid ha messo e sta mettendo tutt’ora a dura prova, a partire dal sistema sanitario”. Per questo per Cgil, Cisl e Uil “si deve ripartire dal lavoro, dal buon lavoro, in cui si opera in sicurezza e in cui si rinnovano i contratti sia pubblici che privati, condizione indispensabile per dare valore e dignità alle persone”.