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02 gennaio 2025

Treviso

Sciopero dei lavoratori della sanità privata della Marca

Lunedì 23 settembre oltre mille dipendenti incroceranno le braccia per l’intero turno

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

infermiere

TREVISO - I lavoratori e le lavoratrici che operano nella sanità privata lunedì 23 settembre incroceranno le braccia per l’intero turno. Lo hanno dichiarato a livello nazionale Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fpl. In provincia di Treviso l’astensione dal lavoro riguarderà gli oltre mille dipendenti che lavorano nelle strutture di sanità privata, case di riposo e Rsa: infermieri, tecnici sanitari, operatori socio-sanitari e personale tecnico e amministrativo, che garantiscono la funzionalità di ospedali come il San Camillo, la casa di cura Giovanni XXIII di Monastier, l’ospedale riabilitativo di Motta di Livenza e La Nostra Famiglia. Operatori che attendono il rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro da ormai 6 anni.

“Si tratta dei lavoratori e delle lavoratrici che in piena pandemia sono stati considerati eroi - dichiarano Sara Tommasin di Fp Cgil Treviso, Fabio Zuglian di Cisl Fp Belluno Treviso e Florio Michielin di Uil Fpl Belluno Treviso - e che oggi sono costretti a lavorare in condizioni critiche, fra drammatiche carenze di personale, aumento delle responsabilità e dei carichi di lavoro, il sistematico ricorso allo straordinario e al rientro dalle giornate di riposo per garantire la continuità assistenziale”.

“I servizi da loro garantiti - proseguono i sindacalisti - sono essenziali per il sistema socio-sanitario della nostra regione tanto quanto quelli offerti dalla sanità pubblica. Solo che i colleghi del pubblico si sono visti riconoscere, come è giusto che sia, il rinnovo contrattuale 2019/2021 e sono in attesa del CCNL 2022/2024, mentre quelli della sanità privata sono in attesa da 6 anni. E, alla luce di questa situazione, c’è pure il rischio che non sia nemmeno erogato il premio detassato che a loro spetterebbe. In particolare, questa è una preoccupazione che ricade su una struttura molto importante come il San Camillo di Treviso”.

“Confidiamo che le associazioni datoriali Aris e Aiop, che oggi strumentalizzano il rinnovo contrattuale per ottenere maggiori finanziamenti dalle Regioni e dal ministero, realizzino che il patrimonio più importante delle loro imprese, i dipendenti, debba essere tutelato e meriti almeno lo stesso trattamento degli infermieri, tecnici e Oss che lavorano negli ospedali pubblici”, concludono Tommasin, Zuglian e Michielin. Lunedì 23 i lavoratori del comparto daranno vita a una grande manifestazione regionale che avrà luogo davanti alla casa di Cura di Abano Terme.


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