TRENTO - Era un lancio che avrebbe dovuto regalare adrenalina e emozioni, ma si è tragicamente trasformato in un evento mortale. Oggi, sabato 3 giugno, un base jumper del 1965 ha perso la vita dopo essersi tuffato nel vuoto dalla Val Trementina in Paganella, nella provincia di Trento.

L'incidente si è verificato poco dopo il lancio, quando il 58enne turista inglese è precipitato a terra lungo un pendio, circa 400 metri più in basso rispetto alla zona di decollo, sul versante che si affaccia sulla Valle dell'Adige, a un'altitudine di circa 1.400 metri.

Immediatamente dopo l'accaduto, la Centrale di Trentino Emergenza ha richiesto l'intervento dell'elicottero. In pochi minuti, grazie alle indicazioni fornite dal chiamante, l'equipaggio dell'elicottero ha individuato la vittima a terra. Sia il Tecnico di elisoccorso che l'operatore del Soccorso Alpino sono stati fatti scendere sul luogo dell'incidente, ma purtroppo per l'uomo non c'era più nulla da fare. Dopo la constatazione del decesso da parte del medico e il nullaosta delle autorità competenti, la salma è stata recuperata a bordo dell'elicottero tramite verricello e successivamente trasferita a Fai della Paganella, dove è stata affidata al carro funebre.

L'emozione e l'adrenalina che caratterizzano queste attività sono accompagnate da un innegabile rischio, che, purtroppo, talvolta può trasformarsi in tragedia.

Il base jumping è uno sport estremo che consiste nel lanciarsi nel vuoto da punti elevati, come edifici, ponti o montagne, indossando una tuta alare appositamente progettata per planare in caduta libera. Nonostante le misure di sicurezza adottate, il base jumping rimane un'attività ad alto rischio, che richiede preparazione, esperienza e consapevolezza dei pericoli connessi.

Ora si indaga per determinare le cause esatte dell'incidente e verificare se ci siano eventuali responsabilità da attribuire.