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28 marzo 2024

Castelfranco

UN “ORTICELLO” NEL REPARTO DI PEDIATRIA

Nuovo progetto all’ospedale di Castelfranco. Un’altra iniziativa insegna a cucinare

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CASTELFRANCO - Agevolare il contatto con la quotidianità, rendere meno traumatica la permanenza in ospedale ed imparare giocando. Sono queste le caratteristiche dei due laboratori inaugurati in questi giorni presso la Pediatria dell’ospedale San Giacomo di Castelfranco Veneto.

Nati da un’idea dell’insegnante della scuola, Nicoletta Gattozzi, che da anni opera all’interno del reparto dei piccoli, “Chef all’opera” e “Pollicini verdi” sono i due nuovi laboratori attivati qualche giorno fa al nono piano della struttura ospedaliera castellana. Nella sala giochi del reparto, grazie anche alla disponibilità del personale medico e infermieristico e dei volontari Abio, il professor Valter Merlcarne che insegna all’Istituto alberghiero Maffioli di Crespano del Grappa, assieme ad alcuni studenti dello stesso istituto, hanno aderito al progetto e hanno offerto il loro tempo e professionalità coinvolgendo i piccoli pazienti nella preparazione e nella cottura di alcuni tipi di biscotti, alcuni di semplice pasta frolla, altri speziati. Per un pomeriggio i ragazzini ricoverati hanno così potuto sperimentare la manipolazione degli ingredienti, sbizzarrirsi con forme diverse ed infine assaggiare i biscotti creati con le loro mani.

Altrettanto divertente ed efficace è stato il secondo laboratorio dei “Pollicini verdi - L’orto tra le nuvole” (l’orto più alto della città !) dedicato alla creazione di un piccolo orto da gestire e far crescere all’interno della sala giochi e reso possibile sia grazie ai fondi messi a disposizione dall’Istituto Comprensivo Sarto di Castelfranco Veneto cui la scuola pediatrica fa riferimento, sia dalla donazione del Comitato genitori della scuola dell’infanzia di Altivole.

In questo caso, a fare da “maestro” ai piccoli pazienti, è stato l’agrotecnico Mauro Flora (in foto), che ha predisposto un piccolo orto-giardino in vasiere in cui sono stati seminati ravanelli, basilico, calendule, crescione, tagete e piantate fragole ed erbe aromatiche offerte da alcune aziende florovivaistiche di Castelfranco.

L’attività sollecita il senso di responsabilità di ogni bambino verso gli altri esseri viventi, il prendersene cura e l’uso della pazienza nel rispetto dei ritmi naturali. Ai ragazzini è stata spiegata l’importanza della coltivazione sinergica in cui vi è uno scambio reciproco tra le piante e l’ambiente. Quindi sono stati invitati ad annaffiare il terreno, precedentemente ricoperto con garze che fungono da pacciamatura.

“L’aver utilizzato una garza - commenta la maestra Nicoletta- , al posto dei tradizionali pezzettini di corteccia o di cippato, o le flebo e le siringhe senza ago per l’irrigazione al posto dell’innaffiatoio, non è una scelta casuale. Uno degli obiettivi del progetto, infatti, è anche la sdrammatizzazione degli strumenti sanitari od oggetti che spesso vengono vissuti con diffidenza o paura dai piccoli”.

I risvolti positivi di entrambi i laboratori, che proseguiranno anche nei prossimi mesi, coinvolgono anche la sfera sociale- relazionale. “Durante le attività dei laboratori i bambini possono sviluppare la capacità di cooperare nel gruppo sentendosi soggetti attivi e valorizzando la loro parte sana. Data la particolarità del contesto, non va dimenticato che il desiderio di ritorno alla quotidianità passa anche attraverso momenti ludici che aiutano a scaricare le tensioni accumulate e a creare un’immagine meno traumatica dell’evento ospedalizzazione”, conclude l’insegnante.

 



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