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19 novembre 2024

Treviso

UN ANNO DI RECLUSIONE PER L'IMPIEGATO INFEDELE

Il 50enne A. P. era stato denunciato per aver sottratto alle casse del comune le somme versate dagli utenti immigrati per il rilascio dei certificati

| Milvana Citter |

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UN ANNO DI RECLUSIONE PER L'IMPIEGATO INFEDELE

TREVISO – L’impiegato infedele di Ca’ Sugana, risarcisce il comune e chiede di patteggiare l’accusa di peculato con una pena ad un 1 anno di reclusione.

L’istanza di patteggiamento è stata presentata dal legale di A.P., il 50enne addetto dell’ufficio anagrafe che nell’estate scorsa era stato denunciato per aver sottratto alle casse dell’ufficio le somme versate dagli utenti immigrati per il rilascio dei certificati.

Il pubblico ministero Antonio De Lorenzi, titolare dell’inchiesta a carico del 50enne, ha espresso parere positivo sul patteggiamento anche alla luce del fatto che l’impiegato ha risarcito gli ammanchi, quantificati in circa 2 mila euro, al comune.

Lo scandalo era scoppiato nel dicembre scorso quando un funzionario di Ca’ Sugana, verificando i conti degli ultimi due anni, aveva rilevato strane incongruenze nei bilancio di cassa. In pratica, secondo quanto rilevato dall’indagine della procura e dalla contestuale indagine interna, l’impiegato avrebbe ideato un sistema per incassare i soldi dei certificati trattenendo per se le somme che versavano gli immigrati e annullando i certificati appena emessi.

Oltre all’indagine della procura, anche il comune aveva avviato un procedimento disciplinare che, in attesa dei risultati sul piano penale, come prima azione aveva disposto l’immediato trasferimento dell’impiegato in un altro ufficio.

 


| modificato il:

Milvana Citter

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