14 novembre 2024
Categoria: Scienze e tecnologie - Tags: neuroscienze, neurologia, memoria, medicina
Scarpis Enrico | commenti |
Dite la verità, chi di voi non ha desiderato almeno una volta avere una memoria sconfinata, per ricordarsi perfettamente ogni istante di un evento importante, delle proprie vacanze, oppure l’anniversario di matrimonio, i compleanni degli amici, tutte le ricorrenze possibili per non fare mai brutta figura?! Chi, da studente, non ha desiderato ogni sacro secondo di avere i superpoteri per ricordarsi ogni parola di quello che si è appena letto per poi ripeterla a mena dito durante l’interrogazione?! Personalmente io lo desidero tutt’ora! Forse, però, non è tutto oro quel che luccica. Eh sì, perché esistono delle sindromi piuttosto bizzarre, che se da un lato fanno acquistare al soggetto una memoria praticamente infinita, dall’altro determinano un importante scadimento delle normali funzioni cognitive.
Un’interessante anomalia della memoria può essere riscontrata nei soggetti che un tempo, un po’ irrispettosamente, furono chiamati “idioti sapienti” e che oggi sono indicati più elegantemente e rispettosamente come affetti dalla sindrome del sapiente. Queste persone, per motivi ancora non ben chiariti, spesso riconducibili a lesione cerebrali durante il periodo perinatale, presentano gravi deficit nella maggior parte delle funzioni mentali. Spesso infatti a queste persone è attribuita una diagnosi di grave ritardo mentale, ma dimostrano una straordinaria competenza e capacità mnemonica in un particolare campo.
Un particolare caso è emblematico, quello di Christopher (nome di fantasia), la cui storia è stata descritta da un interessante studio di due psicologi Neil Smith e Ianthi-Maria Tsimpli.
Christopher aveva subito gravi lesioni cerebrali durante la nascita, forse a causa della mancanza di ossigeno durante il parto, ed era stato in seguito affidato ad un istituto perché incapace di badare a se stesso: non era in grado di orientarsi nello spazio e nel tempo, aveva una scarsa coordinazione mani-occhi ed altri deficit, che ne determinavano l’incapacità di far fronte ai problemi della vita di tutti i giorni.
Nonostante questo grave situazione Christopher mostrava un forte interesse per i libri e all’età di sei anni dimostrò un particolare interesse per le lingue straniere. Il suo interesse crebbe rapidamente e, a dispetto del fatto che normalmente queste persone incontrano notevoli difficoltà dal punto di vista linguistico, questo bambino riuscì ben presto ad avere la capacità di tradurre e comunicare in molte lingue, tra cui il danese, il finlandese, il gallese, il greco moderno, l’hindi, l’italiano, il norvegese, l’olandese, il polacco, il portoghese, il russo, lo spagnolo, lo svedese, il tedesco e il turco. Questa capacità sbalordì ancora di più genitori ed esperti perché Christopher non aveva avuto alcun insegnamento, neanche a livello di scuola elementare, né aveva potuto servirsi di giochi educativi per facilitare l’apprendimento, perché non era in grado di imparare le regole per utilizzarli.
Le basi neurobiologiche di queste straordinarie capacità sono ancora sconosciute. Gli esperti ritengono improbabile che queste persone abbiano una capacità superiore a quelle di individui che si dedicano a tempo pieno sullo stesso campo o che abbiano queste aree cerebrali molto più sviluppate. È possibile che questi “saggi” si accorgano, consapevolmente o no, delle capacità ancora intatte che possiedono, e che quindi sviluppino un interesse verso un particolare ambito cognitivo. Spinti dalle gratificazioni sociali e dalla soddisfazione personale, dedicano gran parte del loro tempo e della loro attività mentale ancora intatta nell’esercitare le funzioni mentali che riescono a eseguire normalmente.
Questo può insegnarci che non è necessario desiderare potenziare alcune aree del nostro cervello, quanto dedicarci con passione ed interesse ai campi di attrattiva: la motivazione fa la differenza!
È davvero incredibile quanti innumerevoli segreti nasconda il nostro cervello ed è davvero affascinante addentrarsi nei meandri della mente per scoprirli, con l’obiettivo di poter aiutare chi, purtroppo, presenta difficoltà cerebrali e, perché no, con l’aiuto delle neuroscienze capire come sia possibile potenziare le nostre capacità mentali.
Vignetta realizzata da Antonio Steffan - (C)2013 - visita la sua pagina Facebook!
Ti piacciono gli argomenti di neuroscienze?
Leggi anche:
Si può apprendere mentre si dorme?
Fonte: Purves - AAVV, Neuroscienze, Zanichelli, 2009
photo credit immagine di copertina: <a href="http://www.flickr.com/photos/arnolouise/3581366564/">Arno Meintjes Wildlife</a> via <a href="http://photopin.com">photopin</a> <a href="http://creativecommons.org/licenses/by-nc/2.0/">cc</a>
Scienze e tecnologie
Scienze e tecnologie
Scienze e tecnologie
Scienze e tecnologie
Scienze e tecnologie
Scienze e tecnologie
Scienze e tecnologie
Scienze e tecnologie
Scienze e tecnologie
Caro lettore,
il nostro giornale vive soprattutto grazie agli inserzionisti. Disattivando il sistema di blocco della pubblicità, favorisci tutte le nostre attività: ti basta un click per darci un grande aiuto.
Grazie!