USL 8: «IL PIÙ ALTO TASSO DI MIGRAZIONE DEL VENETO»
La Cisl sottolinea «la privazione dei diritti contrattuali ed il rischio che la struttura non sopravviva»
Asolo – L’Usl 8 è l’azienda del Veneto con il tasso più alto di migrazione del personale verso altre aziende limitrofe o case di riposo. Lo sottolinea la Cisl-Fp di Treviso.
«I lavoratori devono venire messi nelle condizioni perché possano esprimere al meglio la loro professionalità – afferma in una nota Pasquale Colucciello, segretario provinciale Cisl-Fp - collaborando efficacemente nel rispetto delle regole all’interno di un’indispensabile programmazione dei servizi».
«Tutto il personale dipendente – denuncia ancora Colucciello - sta vivendo momenti di pesante disagio, che sono culminati nella privazione dei diritti contrattuali. Nel periodo estivo, ad esempio, la Direzione Generale, ha deciso di “eliminare repentinamente” incarichi di coordinamento formalmente assegnati e valutati sempre positivamente, per poi procedere a nuove nomine adottando un criterio anticontrattuale e legato all’insindacabile giudizio del Direttore Generale. E’ poi improvvisamente comparso un non meglio identificato “periodo di sperimentazione” del nuovo sistema che ad oggi ha solo dimostrato di calpestare le professionalità del personale».
La Cisl lamenta una mancanza di comunicazione con la Direzione Generale: ne parlerebbe con la stampa, ma non con il sindacato.
«Quello che non è stato detto – prosegue – è che la condivisione dei lavoratori al progetto non c’è mai stata anzi, in più incontri è stato manifestato un forte dissenso. Che i coordinatori sospesi dall’incarico, continueranno a ricevere l’indennità di coordinamento. Che sono state nominate circa 90 Posizioni Organizzative, ognuna delle quali del costo di 3.092 euro annui. Che azzerare il servizio infermieristico significa riversare responsabilità e maggiorare carichi di lavoro al personale preposto all’assistenza».
Questo avrebbe portato al risultato del più alto tasso di migrazione del personale del Veneto.
«I lavoratori dell’ULSS 8 sono coloro che ogni giorno dedicano se stessi al malato, e con grande capacità professionale garantiscono che il servizio erogato sia buono od ottimo. E’ inevitabile – conclude Colucciello – non solo che si incontreranno grosse difficoltà a garantire la sopravvivenza delle strutture, ma, ancora peggio, che venga alimentata la possibilità di ricorrere a sistemi di esternalizzazioni. Bisognerebbe essere più coerenti con i lavoratori e non prospettare loro chimere. Noi speriamo di aver in questo modo raggiunto il fondo, perché ora non si può che risalire».
In foto: Mario Po (direttore amministrativo dell’Ulss 8)