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28 dicembre 2024

Valdobbiadene Pieve di Soligo

Vigneto di Premaor, anche il Consiglio di Stato dà ragione al Comune e alla Regione

Il Consiglio di Stato, decidendo la causa discussa a Roma lo scorso 24 febbraio, ha rigettato l’appello promosso da alcuni cittadini residenti a Premaor - SILENZIO da parte dei residenti

| Roberto Silvestrin |

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Vigneto di Premaor, anche il Consiglio di Stato dà ragione al Comune e alla Regione

MIANE - È stata depositata oggi 7 aprile 2022 la sentenza con cui il Consiglio di Stato, decidendo la causa discussa a Roma lo scorso 24 febbraio, ha rigettato l’appello promosso da alcuni cittadini residenti a Premaor. I ricorrenti contestavano la legittimità dei provvedimenti con cui il Comune di Miane, la Regione Veneto e la Soprintendenza avevano autorizzato la riconversione a vigneto di un terreno ubicato su un declivio in prossimità delle loro abitazioni.

 

Il Tar del Veneto aveva già dato ragione al Comune e agli altri enti coinvolti. La sentenza era stata impugnata perché ritenuta dai residenti sbagliata. Il Consiglio di Stato con una articolata sentenza di quasi trenta pagine ha messo la parola fine alla vicenda, dando atto della correttezza dell’operato del Comune che aveva riconosciuto l’ammissibilità dell’intervento perché conforme al piano regolatore di Miane. “La sentenza del Consiglio Stato assume particolare valore - dichiara l’avvocato Luca Mazzero, legale del Comune - perché fa il punto sulla legislazione veneta in tema di vigneti e tutela paesaggistica delle colline del Prosecco, divenute patrimonio Unesco. I giudici romani hanno riconosciuto che le norme dei piani regolatori, compreso quello di Miane, vanno lette alla luce della direzione assunta dalla legislazione regionale che dà alla Regione il compito di garantire, attraverso le autorizzazioni rilasciate, la tutela ambientale e forestale, cercando un giusto equilibrio con le esigenze della produzione. Le norme mirano ad assicurare la tutela del paesaggio storico delle colline promuovendo, come si legge in sentenza, le attività di riconversione colturale, in vista del ripristino del paesaggio viticolo originario, ad esclusione delle aree con pendenze superiori al 70%”. Nucleo forte della legislazione varata dalla Regione Veneto è la tutela di tutte le aree boscate di antico impianto, cioè esistenti alla data del 1954, e la tutela dei territori fragili. Ulteriore obiettivo è anche la tutela e il ripristino del paesaggio vitivinicolo storico che caratterizza quella che viene chiamata la viticoltura eroica.

 

Esprime soddisfazione anche il sindaco di Miane Denny Buso: “Confidavo nella sentenza d’appello. Il Comune si è trovato ad affrontare un caso delicato di riconversione a vigneto di area che si era inselvatichita in anni recenti, ma che conserva tracce di un antico vigneto. Le norme sono state applicate con prudenza, tenendo conto di tutti gli aspetti coinvolti. Continueremo a vigilare sul territorio con l’obbiettivo di garantire anzitutto un ambiente a dimensione d’uomo. Lo sforzo collettivo deve essere quello di garantire con equilibrio valori che possono e devono convergere: salute delle comunità, sicurezza ambientale, paesaggio. Bisogna superare logiche di contrapposizione perché le ragioni di un’economia sana devono coincidere con la tutela del patrimonio storico e dell’ambiente. Tutti dobbiamo fare la nostra parte. Enti, cittadini, imprenditori. È la direzione indicata anche dall’Unesco”.

 

Doveroso precisare che OggiTreviso ha contattando (non appena ricevuta la nota sopra riportata), più di un residente, tra quelli che si erano opposti al vigneto di Premaor ma nessuno ha voluto rilasciare delle dichiarazioni! Rammaricati per l’impossibilità di dare ai lettori tutti gli elementi utili per valutare il caso, non possiamo fare altro che prendere atto dell’indisponibilità di una parte delle attori di questa vicenda.

 

AGGIORNAMENTO 09/04/2022

Prendiamo atto, traendone le opportune conseguenze, che dopo il diniego alle nostre richieste di commentare quanto dichiarato in una nota dal legale del Comune di Miane, successivamente Marcia Stop Pesticidi ha diffuso una nota, riportando questo articolo come esempio biasimabile della condotta del media. Questa la nota di Marcia Stop Pesticidi che divulghiamo per doverosa trasparenza informativa.

 

la Redazione di OT

 

 


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