BARBIERO: SERVE QUADRUPLICARE IL BONUS FAMIGLIA DELLA PROVINCIA
L’esponente della Cgil chiede più sostegno per gli stranieri e per tutti i lavoratori che perdono il lavoro
| Laura Tuveri |
Treviso – “Nel 2011 sarà necessario che la Provincia recuperi almeno due milioni di euro e stabilire, di concerto con le amministrazioni comunali, criteri uniformi su tutto il territorio per veri aiuti sociali". Questo chiede il segretario generale della Cgil Treviso che attacca la Provincia rispetto alla nota stampa della Provincia sul bonus concesso gli stranieri disoccupati con cittadinanza italiana.
"Il contributo della Provincia agli stranieri disoccupati? Una balla, al massimo un sofismo della comunicazione. Il bando per il bonus famiglia era e rimane un provvedimento discriminatorio, che esclude una fetta rilevante di popolazione residente dall'aiuto pubblico". Secondo l’esponente sindacale quel 17% di cui parla il presidente Muraro e “la millantata percentuali di cittadini marocchini non rappresentano la popolazione di lavoratori migranti, ma italiani di origine straniera che nel tempo hanno acquisito la nostra cittadinanza”.
Nel bando è rimasto, fra le condizioni per essere beneficiari del contributo, proprio il requisito della cittadinanza italiana. “Quindi la Provincia, diffondendo numeri sugli aiuti a cosiddetti stranieri, mente sapendo di mentire e sperando di cavarsela con un artificio della comunicazione.
L'esclusione della comunità dei migranti dal welfare territoriale - ha proseguito il segretario generale della Cgil provinciale - è tanto più grave se si considera che l'incidenza della disoccupazione sulla popolazione straniera, fatto cento il numero di non italiani residenti nella Marca, viene stimata dal nostro ufficio studi al 15%, mentre quella degli italiani non arriva al 3%, in un contesto economico che, complessivamente, vede il tasso di disoccupazione provinciale al 6%, facendo notare poi che sul totale dei licenziamenti il 30% è rappresentato da stranieri”.
Questi dati portati a supporto della tessi della Cgil significano una sola cosa ha detto Barbiero: “che le istituzioni locali non solo non intervengono sulle criticità ma anzi rischiano di essere causa, con politiche di stampo demagogico e segregazionista, alla residualità sociale degli immigrati, cioè esattamente il contrario di quella inclusione che rappresenta la condizione fondamentale per l'integrazione e quindi il rispetto della legalità".
"Abbiamo detto a Muraro - ha concluso Barbiero - che il provvedimento del bonus famiglia era di stampo razzista. Al momento di fare un bilancio non vedo ragioni per cambiare quel giudizio. L'unica novità, in questa vicenda, è che se qualche mese fa il presidente della Provincia sosteneva che il basso ricorso al bonus era un segnale del fatto che la crisi non c'è, ora probabilmente, davanti alla consumazione dell'intero fondo a disposizione, potrà finalmente realizzare quella che è la situazione in atto, una realtà che non ha nulla a che fare con la spensierata immagine consegnataci da certa propaganda elettorale”.