23 novembre 2024
- Tags: spiaggia, Jesolo, caorle, bibione
Alberta Bellussi | commenti |
Bilancio semiserio dell’estate 2016
Il sole non regala più il suo calore avvolgente fino alle porte della sera…cala prima.
E’ la prima sensazione che l’estate….la stagione allegra e spensierata che tutto permette…ci sta lentamente accompagnando verso il pigro autunno.
E’ una sensazione che si percepisce sulla pelle verso sera...il caldo afoso che permette tutto lascia il posto a una brezza velata di fresco; i paesi si ripopolano e le strade di campagna si riempiono di trattori che scorrazzano carichi d’uva.
La fine dell’estate è spesso tempo di riflessioni, di mode e di bilanci.
Che estate è stata?
Quali tendenze han tenuto vive le chiacchiere leggere del bagnasciuga?
I dati della nostra Regione riportano che i vacanzieri amano sempre di più il Veneto. Fino al 31 agosto, gli arrivi sono cresciuti dell'1,3% e le presenze del 2,6%, nonostante il terrorismo che può aver spinto più di qualcuno a non viaggiare, e le bizze del tempo a maggio e giugno che hanno fortemente penalizzato il settore balneare, capace peraltro di uno straordinario recupero a luglio e agosto. Mi piace segnalare la nuova crescita della montagna, alla quale abbiamo dedicato una particolare attenzione promozionale. Complessivamente gli aumenti riguardano tutti i settori, ad esclusione del balneare che ha pagato con pesanti cali il maltempo di maggio e giugno, peraltro recuperati a luglio ed agosto. (post del Governatore).
Bilancio tutto sommato positivo.
Spiagge piene di stranieri di tutte le forme e fattezze…di stravaganze e mode…vestiti, colori, capelli, costumi, bichini, burkini e anche topless. Insomma un meltin pot di varia umanità che si incontra nella battigia delle sabbiose spiagge venete…dopo aver abbandonato le piazze di paesi e città.
In riva al mare vocali e consonanti di varie lingue si incrociano, cullate dalla brezza marina, in una babele estiva dove convivono felicemente perché l’estate diffonde serenità nei volti dei vacanzieri.
E come ogni anno, dalla mia seggiolina in riva al mare, nascosta dal mondo sotto gli occhiali e il cappello, osservo i tipi da spiaggia che mi sfilano davanti.
Mio dio come posso non scrivere nulla; impossibile troppa ispirazione per i miei pensieri che passano veloci nei tasti dello smartphone.
Da dove parto....mumble… mumble…
Beh l'uomo da spiaggia ha sempre il suo perché. Beh il genere tamarro vince su tutti e si classifica primo assoluto. Non ha la pelle! Ha un album di orrendi disegni colorati che esibisce con passo lungo e felino, spesso più lungo della sua gamba, petto palestrato e slippino fluo che mette le sue piccole grazie in evidenza come un bersaglio.
Eh sì ultimamente tra la fauna marittima gira anche la tamarra femmina che riesce anche a superare il maschio in cattivo gusto. Si aggira per la riva del mare con aria a metà tra il mastino e il bulldog.
Bocca sprezzante, percing, dilatatori alle orecchie; testa mezza rasata e l’altra mezza tinta dai colori più improbabili; tatuaggi di teschi mescolati a fatine nordiche che fanno capire che forse sotto quel puzzle ci dovrebbe essere il graziato corpo di una donna.
Perdindirindina mi chiedo: “dove sono finiti i canoni greci della bellezza estetica” ?
… e cerco.
Mi passa davanti la famiglia delle balenottere che felicemente mano nella mano si leccano un magnum doppio con i baffi sporchi di cioccolato seguiti dal piccolo che mangia felicemente la granita.
Dio mio saranno cambiati i canoni forse e non me ne sono accorta?
Aiutooo e cerco.
Passeggia ondulante la bella signora cinquantenne seno così rifatto da non scomporsi nemmeno di fronte alla forza di un'onda anomala e sorride così statica che le labbra si muovono in blocco come il sedere della gallina quando fa l'uovo. La segue a ruota il bellimbusto di mezza età capello nero corvino e passo da Casanova che semina sguardi seduttivi. Lui ha passo profondo, occhio languido e bocca accarezzata ogni tanto dalle dita così a ricordare fasti di un passato più o meno remoto.
E i gruppi di badanti dell’Est, nelle giornate libere, che mostrano i loro corpi bianco latte al sole distesi sopra lenzuola con fantasie a fiorellini. Parlano animatamente nella loro difficile lingua sfoggiando occhialoni stile Brigitte Bardot e costumi a mutanda alta. A pranzo si riuniscono, in cerchio, e magicamente dalle borse frigo escono pietanze di ogni tipo…pollo fritto, gulash, verdure cotte…e terminano il loro pranzo con il thermos del caffè. Verso sera dopo essersi rosolate ben bene sia davanti che dietro si concedono dei romantici selfie da inviare ai parenti in riva al mare.
Arriva solo per fare il bagno un lungo corteo di indiani forse pachistani … non lo so. E in gruppo entrano in acqua le donne nei loro coloratissimi abiti, uomini e bambini. Giocano, si tuffano, si divertono per poi uscire scaldarsi un attimo al sole e lasciare la spiaggia nel loro ricomposto corteo.
Qualche venditore di aquiloni disturba la mia attenzione… forse ho la faccia da cacciatrice di aquiloni…la cosa per un attimo mi lusinga … ma continuo ad osservare questa pellicola.
E poi mi sfilano davanti gruppi di splendide adolescenti con i sederi sodi e i corpi ambrati dal sole seguite a ruota da gruppi di adolescenti petto in fuori e sguardo sognante. Sono i primi approcci, le prime prove di virilità. Loro già maliziose e loro persi nel loro malizioso sculettare.
Mi sembrano teneri questi nuovi maschi e mi ispirano dolcezza.
E mi scappa un sorriso.
Nella mia seggiolina in riva al mare, nascosta sotto il capello e gli occhiali, mi passano davanti le età della vita.
La bellezza sta proprio in questa meravigliosa diversità che d’estate si dà appuntamento in riva al mare e che porta turismo e economia.
La forza che spinge il mondo è la forza dell'amore che si nasconde dietro il meraviglioso sculettare degli adolescenti. E in tutto questo mio osservare mi si è avvicinata una signora molto anziana e mi dice : la osservavo con il suo bel cappello lei mi piace…per un attimo mi sono vista in lei. E mi ha sorriso accarezzandomi.
L’estate 2016 è stata positiva…i vacanzieri hanno riempito le spiagge e io come ogni anno li ho osservati dietro i miei occhiali scuri.
Alberta Bellussi
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