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03 agosto 2024

Vittorio Veneto

Vittorio Veneto, chiedono soldi per presunto uso non autorizzato di immagini, Ascom avverte: “Occhio alla truffa”

Associato si è visto insistentemente richiedere del denaro da una società straniera

| Claudia Borsoi |

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| Claudia Borsoi |

antonella secchi

VITTORIO VENETO – Nuovi metodi di raggiro con l’obiettivo di estorcere, sempre con l’inganno, denaro. A denunciare l’ennesima truffa è la direttrice di Ascom Vittorio Veneto, Antonella Secchi.

 

«Un associato – racconta - mi ha contattata per segnalarmi di avere ricevuto e di continuare a ricevere solleciti di pagamento o intimazioni di risarcimento danni per “avere utilizzato immagini di una certa società straniera”. In realtà il mio associato ignora chi sia quella società, ed è certo di non aver con essa mai stretto alcun rapporto di rapporto contrattuale» spiega la direttrice che per conto del suo associato ha inviato alla società una leggera di diffida. Nonostante la missava, la società si è fatta nuovamente avanti, reclamando il denaro.

 

«Insistono con le loro richieste, che non intendiamo esaudire anche alla luce delle nostre ricerche: è emerso infatti che la società che ha richiesto i danni, straniera con sede anche in Italia, invia mail per chiedere risarcimenti, dicendo di agire per conto di agenzie di stampa anche famose. In realtà – afferma Secchi - non si tratta di una truffa, ma di uno spudorato tentativo di farsi inviare dei soldi che non si devono. Una serie di particolari fa pensare ad una situazione quanto meno sospetta: una richiesta via mail, non Pec, che non si può dimostrare di aver recapitato, non esiste prova del mandato affidato, non si capisce a che immagine ci si riferisca... insomma poco credibili, per quanto insistenti».

 

La direttrice invita gli associati a mantenere alta l’attenzione e in caso di dubbio di rivolgersi sempre ad Ascom. «Peraltro il caso ci offre lo spunto per invitare i nostri soci ad essere prudenti con i propri siti internet e i social: bisogna sempre essere certi delle immagini che si pubblicano, perché ci sono molte società più o meno reali che provano a estorcere denaro a chi magari non si è mosso con circospezione. E comunque, in caso di richieste di denaro, ci si rivolga sempre agli uffici di Ascom prima di pagare».

 


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Claudia Borsoi

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