Confindustria Veneto, situazione critica per le imprese
Carraro, 'preoccupano tassi, credito e i mercati esteri'
| Ansa |
VENEZIA - Cala in Veneto il credito verso le imprese per 23 miliardi di euro, con un tasso medio per i prestiti che sale dall'1,4% al 4,52%,e con segnali di sofferenza per alcune filiere come edilizia, e i distretti del 'freddo' e del 'caldo'. Lo afferma oggi in una nota il presidente di Confindustria Veneto, Enrico Carraro, secondo cui "sta cominciando ad emergere con una certa evidenza una situazione potenzialmente critica per le nostre imprese. Nonostante permanga un clima di fiducia ancora positivo - aggiunge - si cominciano a vedere alcune nubi all'orizzonte". Sul versante del credito, oltre all'aumento dei tassi, Carraro evidenza che "le sofferenze bancarie sono raddoppiate passando dal 2% del 2021 al 3,8% del 2023; si rafforza il timore che la riduzione del credito alle imprese, o comunque un accesso più difficoltoso, possa influire negativamente sul processo di investimento e quindi sulle prospettive di crescita del Pil", e l'escalation dei tassi, "a breve potrà avere un significativo impatto sugli investimenti, su cui pesa anche la mancanza di una politica incentivante sul modello di Industria 4.0".
Tra i distretti, Carraro evidenzia che "quello del 'freddo' registra previsioni molto preoccupanti per la seconda metà dell'anno e anche quello del 'caldo' è fermo con magazzini in over stock. Dopo la fine del Superbonus 110% c'è una brusca frenata nell'edilizia che, come noto, trascina molti altri settori". "In generale - sottolinea quindi il leader degli industriali veneti - l'utilizzo della Cig sta crescendo, senza contare che la Germania, nostro importante mercato di sbocco, è ferma e che l'economia cinese sta rallentando vistosamente, nonostante la riapertura post-pandemica. Se i dati del primo trimestre 2023 sono ancora positivi, sulla scia di una fine 2022 buona, che lasciava intravedere un consistente rimbalzo dell'economia, non bisogna cadere nell'illusione che la nostra economia sia fuori da ogni difficoltà, in realtà molti sono gli elementi critici che vanno affrontati con urgenza - conclude Carraro - altrimenti i problemi emergeranno in tutta la loro gravità già dal prossimo autunno». (ANSA)
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