Cyberbullismo, i sindaci sull’indagine: «Fatti allarmanti, molto è ancora da fare»
Non si spegne l'eco dell'operazione dei Carabinieri che vede indagati dieci ragazzi, tra cui sette minorenni
MEDUNA DI LIVENZA - Giovani indagati per bullismo e pedopornografia: «Il problema è allarmante».
Nei vari comuni toccati dall’inchiesta, diversi i commenti.
Arnaldo Pitton, sindaco di Meduna, conosceva già il problema: «A Meduna in passato c’era stato un’ altro episodio.
Tanto che avevamo anche organizzato una serata di approfondimento con la Polizia scientifica. Tuttavia a queste serata si presentano in pochi visto l’argomento spinoso. E invece è proprio quello il momento di partecipare per i genitori. Perchè a volte i social sono delle trappole».
Gli fa eco l’assessore cessaltino Fabio Gabbana: «La notizia ci ha sconcertato. Molto è ancora da fare. Come comuni di Cessalto, Meduna e Motta ci siamo attivati per il progetto nelle scuole “Protetti in rete”, poi bloccato a causa del covid. Ripartirà a breve».
Mentre il sindaco di Motta Alessandro Righi: spiega: «Noto una enorme difficoltà delle nuove generazioni a comprendere la differenza tra ciò che accade in una vita reale ricca di valori da ciò che ci viene proposto quotidianamente dai social».