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16 luglio 2024

Castelfranco

Energia biotermica con il progetto “Thermocompost” a Centro don Chiavacci di Pieve del Grappa

Nei giorni scorsi la chiusura dell’iniziativa cui ha collaborato anche le Università di Padova e di Genova

| Margherita Zaniol |

| Margherita Zaniol |

Thermocompost

PIEVE DEL GRAPPA – Si è concluso in questi giorni l'innovativo progetto “Thermocompost” realizzato al Centro don Paolo Chiavacci di Crespano di Pieve del Grappa. A chiusura dell’iniziativa si è, quindi, tenuto un workshop presso l’aula magna del Centro. Tema: “Il thermocompost, primi passi per un’economia circolare”. All’incontro sono intervenuti don Paolo Magoga, presidente della Fondazione Opera Monte Grappa, Francesco Pilotto presidente provinciale categoria installatori di impianti Cna Treviso, Stefano Vanin, entomologo, professore associato del dipartimento Distav – Università di Genova, Valentina Grossule e Valentina Poli, del dipartimento Icea dell’università di Padova. Dopo la visita all’impianto e l’installazione di bee hotel (casette per insetti impollinatori) i lavori si sono chiusi con un momento di ricordo del prof. Alberto Pivato, scomparso pochi mesi fa, che collaborò all’avvio dei lavori.

Il progetto è stato reso possibile con il finanziamento di Fondazione Cariverona per il bando “B-HUB Biosphere Generation – Riscoprire le radici: paesaggio, ruralità, agricoltura, manutenzione del territorio”. Abbraccia i principi che regolano le attività della “Riserva della Biosfera Monte Grappa” attraverso azioni di integrazione tra uomo e natura con attenzione particolare all’aspetto educativo/formativo dei giovani e alle loro iniziative. Un impianto ThermoCompost produce energia biotermica utilizzando compostaggio costituito da ramaglie e potature prelevate dalla pulizia di boschi, frutteti, giardini e, in parte, da scarti alimentari. Il primo thermocompost realizzato al Chiavacci ha riscaldato per oltre un anno la dependance del Centro di 100 metri quadri, producendo calore mediamente sui 50 gradi.

Hanno collaborato al progetto tra gli altri la Scuola di Formazione Professionale Fondazione Opera Monte Grappa di Fonte, il gruppo di ricerca del Laboratorio di Ingegneria Sanitaria Ambientale del dipartimento ICEA dell’Università di Padova, la CNA di Asolo. Sono partner A.P.S. Incontri con la natura per la salvaguardia del Creato “Don Paolo Chiavacci”, riserva di Biosfera Appennino Tosco Emiliano, Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e della Vita (DISTAV) – Università di Genova, Federazione provinciale Coldiretti di Treviso, Salvatica APS, Azienda agricola apistica e fattoria didattica “L’Alveare del Grappa”, Sfp Marco Polo di Pove del Grappa.
 


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| modificato il:

Margherita Zaniol

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