"GENTILINI SCOPRE L'ACQUA CALDA"
Con tale affermazione "Un'altra Treviso" replica alla proposta di Gentilini di vietare gli autobus in centro storico
| Laura Tuveri |
TREVISO - Il vicesindaco Gentilini avrebbe scoperto l’acqua calda: gli autobus in centro storico rovinano la pavimentazione delle strade. Lo affermano gli attivisti di un’Altra Treviso che da anni lo vanno affermando aggiungendo, anche, che inquinano e contribuiscono a minare la stabilità degli edifici lungo le strade, molti dei quali – a causa della loro vetustà – poggiano su fondamenta non molto profonde.
Ora il vicesindaco, da poco 81enne, ha cambiato parere e dice sì agli bus fuori dal centro storico e disponibile a valutare un piano di pedonalizzazione del centro. Luigi Calesso di Un’Altra Treviso aggiunge che lo sceriffo affronta il problema in modo semplicistico e sbagliato, in pratica propone l’eliminazione del passaggio dei mezzi pubblici nelle vie della città medioevale.
A questo punto Calesso si chiede come si fa a interdire l’uso delle auto e quindi la pedonalizzazione del centro. Palese risulta la contraddizione. “Come è possibile, infatti, pensare alla chiusura del centro storico alle auto se si eliminano i trasporti con mezzi pubblici che andrebbero, invece, potenziati per permettere un costante collegamento tra i parcheggi all’esterno della città murata e piazze e vie più centrali?” si chiede l’attivista.
Calesso sottolinea che come dimostra da molti anni l’esperienza di tante città italiane, piccole e grandi, “la soluzione vera è quella dell’utilizzo di miniautobus, magari a motore elettrico che eliminano tutti i problemi causati dagli autobus di grandi dimensioni che girano attualmente in centro storico.
Il problema è che l’Actt non ha mai programmato un intervento di incremento e sostituzione di parte dell’attuale parco degli automezzi con dei minibus elettrici, proprio perché la Lega (e di conseguenza la Giunta e le società controllate dal Comune) non hanno mai scelto con chiarezza la strada della pedonalizzazione della città medievale”.
Secondo Un’altra Treviso, dunque, la pedonalizzazione del centro storico è l’unica scelta in grado, di garantire la tutela del patrimonio storico e architettonico, ma anche di offrire una possibilità di rilancio delle attività commerciali del centro perché gli avventori non dovrebbero, tra un negozio e l’altro, più fare lo slalom tra gli automezzi e subire l’inquinamento dei loro gas di scarico.
“Il vicesindaco, allora, dovrebbe comunicarci (prima di inventarsi fantasiose soluzioni per il problema degli autobus in centro storico) comunicarci che la Lega e la Giunta hanno deciso di pedonalizzare il centro storico e di prendere tutte le misure necessarie per l’attuazione di questa scelta: minibus-navetta tra i parcheggi scambiatori e il centro, biglietto unico park-minibus, aumento della fascia oraria coperta dal servizio di trasporto pubblico.
Ma questo significherebbe anche mettere in discussione altre scelte già compiute e tenacemente difese, come quella dell’inutile park sotterraneo in piazza Vittoria. E’ più probabile, quindi, - conclude Calesso - che quella del vicesindaco rimanga una boutade agostana a cui, evidentemente, Gentilini è ricorso per rafforzare il proprio traballante ruolo in mancanza di argomenti sugli immigrati, gli zingari”.