Conegliano - Felicità per la notizia della liberazione è stata espressa dal Ministro alle Politiche Agricole Luca Zaia: “Penso di interpretare il sentire di tutti i veneti nel ringraziare personalmente la Farnesina, il Consolato e l’Ambasciata Italiana in Venezuela, attraverso il lavoro dei quali questo risultato è stato raggiunto”.

Soddisfazione anche da parte del vicepresidente della Regione Franco Manzato che parla di fine di una vicenda angosciante per la Marca ma ne ricorda anche un’altra: “La liberazione in Venezuela di Roberto Armellin, è una notizia che tutti attendevamo con apprensione. Abbraccio idealmente la sua famiglia, in primis il suocero Walter vittima dello stesso gruppo di rapitori. Mi auguro che le autorità venezuelane che hanno così felicemente concluso questa vicenda, sappiano far luce anche sulla scomparsa al largo di Los Roques della famiglia Durante, della quale non si hanno notizie certe da due anni esatti”.

“Non ci sono parole per esprimere la soddisfazione e la gioia per la conclusione  positiva di questa vicenda – aggiunge il vicepresidente della Provincia Floriano Zambon –. Sono sicuro che in questo momento non solo Roberto ma anche Walter Ianotto e le loro famiglie sentono il calore dell'abbraccio di tutti noi. Ora non possiamo che auspicarci un veloce rientro nella Marca Trevigiana. Le preghiere dell'intera comunità sono state accolte”.

“E’ una grande notizia – commenta il sindaco Alberto Maniero -, appena l’ho saputo ho chiamato Walter e Marlene e loro mi hanno confermato che Roberto è con loro e sta bene. Mi hanno detto che rimarranno a Caracas ancora qualche giorno e poi voleranno in Italia dove Roberto è ansioso di tornare. A Natale avevo chiamato Walter e gli avevo fatto l'augurio di rivedere presto il genero, mi era sembrato fiducioso. Ora aspettiamo il loro rientro per una grande festa di bentornato che vogliamo dare in Municipio”.

Grande felicità anche per il vicesindaco Paola Mirto Bettiol, amica della famiglia Armellin che è stata avvertita dalla sorella di Roberto, Cristina: “Ho pianto quando me l’ha detto, ho pianto di gioia perchè è davvero la fine di un incubo. Abbiamo sempre creduto nella sua liberazione, sapevamo che non sarebbe stata una cosa breve ma l’angoscia era tanta e la famiglia stava vivendo davvero momenti molto brutti. E invece oggi lui li ha chiamati rassicurandoli e dicendo che sta bene e che è andato tutto bene”.