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09 gennaio 2025

Conegliano

LIBERATO L'IMPRENDITORE CONEGLIANESE ROBERTO ARMELLIN

Dopo oltre due mesi, è finito l'incubo

| Milvana Citter |

| Milvana Citter |

LIBERATO L'IMPRENDITORE CONEGLIANESE ROBERTO ARMELLIN

Conegliano – L’incubo per le famiglie Armellin e Iannotto è finito. Oggi pomeriggio intorno alle 14, Roberto Armellin (nella foto) ha telefonato da Caracas al padre e gli ha detto: “Sono libero”. L’imprenditore coneglianese, è stato liberato all’alba di oggi dopo 81 giorni di prigionia ed ha già raggiunto la moglie Marlene e il suocero Walter Iannotto che era stato prelevato con lui la notte del 22 ottobre nella Villa di Caracas e liberato qualche giorno dopo.

E’ stato lo stesso imprenditore, una volta riabbracciati moglie e suocero che dal giorno del rapimento sono rimasti in Venezuela, a prendere il telefono e chiamare in Italia i tre figli, il padre e la sorella. Poche parole per annunciare alla famiglia che è libero e sta bene.

Al momento non si conoscono le modalità del rilascio, la sorella Cristina ha dichiarato di non conoscere in che modo e dove sia avvenuto la liberazione del fratello e neppure se sia stato o meno pagato un riscatto anche se ha confermato la richiesta di denaro da parte dei sequestratori.L’ipotesi che la famiglia abbia pagato per la libertà di Roberto è però smentita, da Caracas, dal suocero.

La brutta avventura per Roberto Armellin e il suocero Walter Iannotto, 80 anni, era iniziata la sera del 22 ottobre 2009 quando i due, imprenditori del settore immobiliare in Venezuela per seguire alcuni affari, erano stati prelevati da un commando di guerriglieri nella loro villa di Caracas. Cinque giorni dopo la liberazione di Cannotto, che aveva da subito dichiarato la sua intenzione di rimanere nel Paese sudamericano fino al rilascio del genero.

Da allora più nessuna notizia, solo supposizioni e indiscrezioni investigative – o presunte tali – che parlavano di un trasferimento di Armellin in Colombia e che lo volevano prigioniero delle Farc. Le famiglie Armellin e Iannotto, che hanno sempre mantenuto il massimo riserbo ed avevano chiesto il silenzio stampa, sono sempre state fiduciose nella soluzione positiva della vicenda ma hanno vissuto oltre due mesi di angoscia e disperazione soprattutto durante le festività natalizie quando si era sperato che, proprio in concomitanza del Natale, ci sarebbe potuta essere svolta.

Svolta che arrivata oggi facendo tirare un grande sospiro di sollievo non solo alla famiglia ma a tutta Conegliano che ha vissuto con molta partecipazione l’angoscia delle famiglie del rapito.

Nella foto sopra: la sede dell'agenzia di Ianotto e Armellin

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| modificato il:

Milvana Citter

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