"Ordinanze dei Sindaci necessarie nei Comuni più piccoli ad alto rischio contagio"
Intervista al Prefetto Laganà, incaricata di far ripartire la scuola nella Marca a gennaio.
TREVISO - Ammette di essere abituata a vedere il bicchiere sempre mezzo pieno. “E quindi proviamoci, sediamoci attorno a un tavolo, rimbocchiamoci le maniche per cercare di far star meglio una scuola che sta soffrendo fin troppo per questa pandemia”. Maria Rosaria Laganà è stata incaricata, come gli altri Prefetti d’Italia, a coordinare un tavolo provinciale per far ripartire, a gennaio, la scuola in presenza.
Quattro settimane scarse: si è già messa al lavoro Prefetto?
Lunedì, come Prefetti delle città capoluogo, incontreremo in video-conferenza il ministro dell’Interno per condividere l’organizzazione del lavoro
Ma qui a Treviso com’è la situazione?
C’è già una pianificazione in atto da parte della Regione e delle società di trasporti.
Chi siederà attorno al tavolo della Prefettura?
L’Ufficio scolastico provinciale e la Mom, per cominciare. Proveremo a circoscrivere il problema: ci sono i grandi centri e i Comuni più piccoli. Dovremo valutare il numero delle corse necessario e se sarà possibile apportare delle modifiche senza creare un disservizio.
Non crede che in realtà, per uscirne, sia necessario investire i termini di risorse?
Se si dovranno duplicare le corse degli autobus, certamente. Le difficoltà non sono poche
E pensare che qualcuno avrebbe voluto riaprire tutto il 14 dicembre…
Sarebbe stata soltanto una prova muscolare
A proposito di prove, quella che ci attende sotto le feste è tosta: rischiamo la terza ondata a gennaio.
Se non si è optato per il lockdown vuol dire che si fa affidamento sul buon senso dei cittadini e sulla responsabilità di ciascuno. In teoria non dovrebbe essere necessario nemmeno emanare le ordinanze.
E invece è necessario a quanto pare.
Una regolamentazione si rivela necessaria in determinati contesti. Ripenso a certi piccoli Comuni tra Valdobbiadene e Conegliano dove, terminato il primo lockdown, molta gente affollava strade e sobborghi. Ma i piccoli Comuni sono a rischio altissimo di contagio.
Perché allora molti Sindaci nella Marca stentano ad adottare lo strumento dell’ordinanza che pure hanno a disposizione?
Tutti vorrebbero non avere focolai nel proprio territorio e quindi non dover imporre limitazioni che suscitano disappunto e proteste di negozianti, ristoratori, imprenditori.
Come volere la botte piena e la moglie ubriaca…
Ogni Sindaco conosce a fondo la propria realtà territoriale e se ravvisa dei rischi deve intervenire per evitare che si diffonda il contagio. Nei Comuni più grandi soprattutto, come Treviso Castelfranco e Conegliano dove nelle prossime settimane si riverseranno in molti per gli acquisti natalizi.
Le risulta che i plateatici continuino a costituire ancora un problema nei centri storici?
Confermo: si indugia troppo e spesso senza mascherina. Non è che se si sta all’aperto il virus non attecchisca. Sarà necessario intervenire.
Prefetto, pensa che ne usciremo presto?
Spero ma credo anche che nella calza troveremo il vaccino.
Ma prima della befana viene il Natale. E quest’anno non sarà tanto bello
Sarà un Natale da improntare alla sobrietà. Per la salute nostra e di tutti. Il mio pensiero va a chi ha vissuto un anno terribile.
E il Natale del Prefetto come sarà?
Lo trascorrerò con mio marito e i miei figli. Non riuscirò a raggiungere mia mamma che è in Calabria e alla quale ho fatto visita il mese scorso; fortunatamente non sarà sola perché con lei ci sarà mia sorella.