Aumentano i posto di lavoro nella Marca ma pesano ancora le misure anti Covid
53.300 posti in più in Veneto. A Treviso ripresa di turismo e manifetturiero. L'analisi dei dati, condotta da Confapi, sul mercato del lavoro nel secondo trimestre di quest'anno.
TREVISO - Si lavora di più in Veneto. Sono stati 53.300 i nuovi posti di lavoro dipendente. Turismo, manifatturiero e settore delle costruzioni hanno contribuito a determinare il segno più. L’avvio della stagione estiva ha favorito la progressiva crescita del turismo (+36.000 posizioni lavorative); il saldo è stato positivo pure per il metalmeccanico e le costruzioni (+1.700 per entrambi).
Un risultato decisamente migliore rispetto a quello registrato nel medesimo periodo dello scorso anno quando, a causa delle chiusure forzate anti Covid, si era registrato il peggior saldo trimestrale per il periodo (+10.600), ma anche rispetto al 2019 (+50.400). Ma non sono tutte rose e spine: il mercato del lavoro risulta infatti “congelato” anche se parzialmente, a causa soprattutto delle misure di salvaguardia adottate a livello governativo per contenere la diffusione del contagio (cassa integrazione e divieto di licenziamento), ancora in vigore al 30 giugno scorso. I flussi di entrata e uscita dal mercato del lavoro, infatti, risultano ancora lontani dai livelli del 2019: si è registrata una diminuzione delle assunzioni del 9% e delle cessazioni del 13%.
Nella Marca, dall’inizio del 2021, la domanda di lavoro dipendente è stato positivo per 54.050 unità, con un saldo occupazionale di +5.900 posizioni lavorative, delle quali con contratto a tempo indeterminato 680; i determinati sono stati +27.855, mentre l’apprendistato registra un +3.185.
Per quanto riguarda i settori, l’agricoltura vede una perdita di -195 unità; al contrario, l’industria registra un +2.465, mentre i servizi rilanciano con +3.635 posizioni lavorative. Il totale di assunzioni nel settore secondario è stato di +14.185, con un saldo occupazionale sul 2020 di + 2.465, delle quali +295 a tempo indeterminato.
Nello specifico, analizzando il numero di assunzioni e la relativa variazione occupazionale complessiva sullo scorso anno, sempre nel trevigiano il “made in Italy” ha registrato 4.465 unità (+570), il metalmeccanico 4.425 (+625), le altre industrie 1.300 (285), le utilities 225 (+45) e le costruzioni/edilizia 3.890 (+935).
Circa l’analisi geografica, i mandamenti hanno ottenuto i seguenti risultati: Treviso +19.155, il Coneglianese +9.455, la Castellana +8.260, l’Opitergino +7.025, il Montebellunese + 7.910, l’area di Vittorio Veneto +2.245. I disoccupati disponibili registrati presso i Centri per l’impiego del Veneto risultano (al 30 giugno 2021) circa 366.000, la metà dei quali iscritti da oltre due anni e appena uno su dieci da meno di 5 mesi. Si tratta soprattutto di donne (57%), con una consistente quota di stranieri (27%). Circa uno su due ha tra i 30 e i 54 anni di età (189.000), mentre i giovani rappresentano il 21% e gli over 55 il 28%. La distribuzione territoriale risulta abbastanza omogenea nelle quattro province più grandi del Veneto, oscillando tra i 57.800 disoccupati di Vicenza e i 72.600 di Venezia.