Lavoratori in nero e mancanza di sicurezza nei cantieri: 8 attività sospese e 13 aziende sanzionate
Controllati cantieri edili e locali a Cappella Maggiore Montebelluna, San Fior, Conegliano, Tarzo e Pederobba
| Isabella Loschi |
CAPPELLA MAGGIORE - Otto attività sospese per gravi violazioni in materia di sicurezza e lavoro nero, tre lavoratori impiegati in nero, 13 aziende sanzionate e multe per un totale di 150mila euro. E’ questo l’esito dei controlli svolti dai carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Treviso, con la collaborazione dell’Arma Territoriale, volte a verificare la regolare occupazione dei lavoratori ed il rispetto della normativa in materia di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. L’attività ispettiva ha interessato principalmente il settore dell’edilizia ma anche i pubblici esercizi e il commercio.
Nello specifico, durante un controllo effettuato in un cantiere edile a Cappella Maggiore è stato individuato un lavoratore di origini straniere, impiegato in nero, ed irregolare sul territorio nazionale, che stava eseguendo delle lavorazioni utilizzando un ponteggio assolutamente inidoneo. Nella circostanza si è proceduto con la sospensione immediata dell’attività in cantiere sia per l’impiego del lavoratore irregolare sia per le gravi violazioni in materia di sicurezza.
Analogo provvedimento di sospensione è stato emesso nei confronti di altre 3 aziende, operanti nei comuni di Montebelluna, San Fior e Conegliano. Anche in questi casi i lavoratori stavano svolgendo delle lavorazioni in quota utilizzando dei ponteggi non idonei.
I controlli che hanno interessato il settore degli esercizi pubblici e commercio hanno portato alla sospensione di 2 attività imprenditoriali. In un caso, è stata identificata una lavoratrice impiegata in totale carenza previdenziale ed assicurativa e quindi - in nero -, che stava operando all’interno di un bar di Pederobba, mentre in un esercizio commerciale di Tarzo il datore di lavoro non aveva provveduto a redigere il Documento di Valutazione dei Rischi, documento fondamentale per garantire la sicurezza dei lavoratori all’interno di un’azienda. I controlli svolti su tutto il territorio provinciale hanno permesso di riscontrare la presenza di molteplici violazioni e di rilevare numerose infrazioni, a seguito delle quali sono state irrogate sanzioni e ammende per circa 150mila euro.
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