Padova, un robot come guida museale: così l’Università di Padova vuole rendere sempre più accessibile la cultura
Si tratta del Bo-Bot Project, un tour tele-inclusivo con supporto robotico
| Manuel Trevisan |
PADOVA – Un servizio di visita guidata inclusiva grazie al supporto di un robot. Si chiama Bo-Bot Project ed è l’ultimo esperimento dell’Università degli Studi di Padova per permettere la fruizione di una mostra pur rimanendo nella propria abitazione, nella propria classe, o semplicemente connessi da smartphone o PC in qualsiasi parte del mondo.
Un esperimento in linea con i tentativi dell’Università di Padova di rendere sempre più accessibile la cultura: “da anni l’Università investe nella costruzione di contesti inclusivi e accessibili in una logica di uguaglianza e nel rispetto delle differenze - si legge infatti nella descrizione del servizio pubblicata nel sito ufficiale Unipd - Lo stesso motto dell’Università di Padova “Universa Universis Patavina Libertas” ne indica il carattere pluralistico e l’indipendenza da ogni condizionamento e discriminazione. In quest’ottica, la telepresenza robotica apporta un duplice beneficio: consente a tutte e a tutti indistintamente e inclusivamente di accedere a servizi momentaneamente non fruibili a causa di restrizioni (pandemiche o di altro genere); permette alle persone con disabilità, anche gravi, di fruire inclusivamente di questi servizi anche a distanza”.
Il tour
Il percorso prevede la visita guidata di alcuni ambienti dello storico Palazzo Bo: il cortile Antico (loggiato esterno) della "cucina anatomica" e il Teatro anatomico. Sono inoltre visitabili: l'Aula Magna Galileo Galilei, la Sala dei Quaranta, la Sala di Medicina e la Sala di Giurisprudenza, solo se non occupate da eventi o attività istituzionali.
Il servizio è gratuito e sarà fruibile fino al 31 dicembre. Per ulteriori informazioni visitare questo link.