PAESE: LITE SUL CROCIFISSO IN AULA
Maggioranza e minoranza presentano due odg con le stesse conclusioni. E ognuno vota il suo
PAESE – Maggioranza e opposizione litigano davanti al crocifisso.
Nel consiglio comunale di lunedì le due parti hanno presentato due distinti ordini del giorno contro la sentenza della Corte europea che mette al bando il simbolo del cristianesimo dalle aule scolastiche. Con il risultato che ognuno ha votato il proprio documento, nonostante le conclusioni fossero identiche, e che la minoranza si è spaccata sulla proposta del centrodestra.
In ogni caso ora la giunta Pietrobon è impegnata “a mantenere il crocifisso nelle aule scolastiche e in tutti gli uffici pubblici di proprietà comunale”. Ma alla fine il simbolo del cristianesimo ha dovuto cedere il passo alla discussione politica.
“La sinistra si è spaccata, come dimostra l'astensione di Mardegan, il voto contrario di Foffani e l'unico assenso arrivato da Zanoni – bacchetta il consigliere del Pdl, Paolo Girotto – la sinistra usa solo l'ostruzionismo: non è possibile che a venti giorni dalla presentazione del nostro documento arrivino in consiglio con una loro proposta di emendamenti, presentati all'ultimo, senza cercare la nostra disponibilità”.
Ma l'opposizione non ci sta a recitar la parte di chi si ferma a guardare la pagliuzza proprio davanti alle travi della croce. “Zanoni, forse, è stato un po' ingenuo dato che il nostro documento andava oltre, parlando di solidarietà, giustizia e uguaglianza: parole che non piacciono al centrodestra che si limita a parlare di politica e tradizione – ribatte duro Mardegan – abbiamo letto per intero la lettera di don Giampiero Moret perché siamo d'accordo che strumentalizzare il crocifisso è la cosa più grave”.
Mauro Favaro