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23 gennaio 2025

Treviso

RONDÒ IN VIA CISOLE, PROGETTO SBAGLIATO

Lo dicono i residenti appoggiati da Un’altra Treviso che chiede a Ca’ Sugana di rivederlo perché pericoloso

| Laura Tuveri |

| Laura Tuveri |

RONDÒ IN VIA CISOLE, PROGETTO SBAGLIATO

Treviso – Arriva un nuovo volantino di Un’Altra Treviso per denunciare il progetto della rotonda in via Cisole, lungo la Feltrina. Anna Mirra e Luigi Calesso hanno coniato come slogan dei loro originali volantini “Rotonda sbagliata o… amministrazione sbagliata?” L’amministrazione comunale ha progettato, con grande ritardo e dopo numerose sollecitazioni, la realizzazione della rotonda, ma il progetto non può che essere ulteriore fonte di preoccupazione per chi vive in questa zona perché rende l’accesso da via Cisole pericoloso anche più di prima”. E’ questo il messaggio che lanceranno gli attivisti attraverso il volantinaggio che effettueranno nei pressi del luogo, a Monigo e a San Liberale, dove dovrebbe sorgere il rondò, teatro spesso di incidenti, anche mortali. Un’Altra Treviso già nei mesi scorsi aveva sfornato simili iniziative per indurre l’amministrazione comunale a mettere in programma la realizzazione di una rotonda al posto dell’incrocio sulla Feltrina che è stato causa di numerosi incidenti e anche di vittime. Ma ora scendono nuovamente in strada per denunciare il progetto del rondò. Questa volta si chiedono: “Basterà la raccolta di centinaia di firme dei residenti nella zona per convincere l’assessore ai Lavori Pubblici, Giuseppe Basso, ndr) a modificare un progetto palesemente inadeguato e che, con ogni probabilità, richiederà che si intervenga nuovamente dopo la realizzazione della rotonda?”. Naturalmente trattasi di domanda retorica.

“Temiamo di no (e le prime risposte dell’assessore confermano i nostri timori) perché abbiamo già visto questa amministrazione in azione in casi simili ed abbiamo constatato come le richieste e le proposte dei cittadini vengano regolarmente disattese” sostengono Mirra e Calesso che portano altri esempi di opere realizzate in città con progetti inadeguati e mal giudicati dagli stessi residenti. Qualche esempio? “L’allargamento di via Sovernigo era giudicato inutile e pericoloso da numerosi residenti che hanno espresso ripetutamente preoccupazioni e proposte che l’assessore e i funzionari comunali hanno confutato o dichiarato irricevibili per motivi più o meno tecnici: il progetto è rimasto quello inizialmente previsto dall’amministrazione”.

Mirra e Calesso puntano il dito anche sull’allargamento del sottopasso di viale Brigata Marche: “Anche in questo caso l’inadeguatezza del progetto (altezza inferiore al necessario, attraversamenti pedonali…) è stata segnalata prima dell’avvio dei lavori e confermata dai residenti a lavori ultimati, ma non c’è stato nulla da fare, la Giunta non ha voluto sentire ragioni e quanto inizialmente previsto non è stato modificato di un millimetro”.

Ora i residenti di via Cisole chiedono all’amministrazione “ragionevolezza”. “Ma il problema è politico, non tecnico, è quello di una amministrazione comunale che non è disponibile a rimettere in discussione i propri progetti neanche quando sono palesemente inadeguati rispetto allo scopo che si deve raggiungere con l’opera pubblica che si è deciso di realizzare” denunciano gli attivisti che sottolineano anche come i costi di tre opere pubbliche (pista ciclopedonale di Santa Bona, sottopasso di viale Brigata Marche, lavori in via Emiliani) lievitati arrivando a conclusione con un aumento dei costi da 2.600.000 a 4.360.000 euro.

“Speriamo proprio che anche per la rotonda sulla Feltrina non si finisca per dover spendere molto più del previsto, magari proprio perché le modifiche chieste oggi dai cittadini verranno introdotte solo a lavori già iniziati o finiti, con l’inevitabile aggravio di costi” chiosano Mirra e Calesso.

 


| modificato il:

Laura Tuveri

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