#Vietatomorire, la campagna degli studenti trevigiani contro la violenza su donne e bambini
La guida con informazioni e servizi utili per le donne in difficoltà sarà tradotta e distribuita nelle farmacie, nei negozi e nei saloni di bellezza
| Isabella Loschi |
TREVISO - Una guida e un opuscolo informativo da distribuire nelle farmacie, nei negozi, nei saloni per la cura della persona e di vicinato, oltre agli sportelli comunali e negli studi medici, per fornire aiuto e dare informazioni sui servizi utili, partendo dal numero antiviolenza 1522, alle donne e bambini vittime di violenza.
“#Vietatomorire” è il nome scelto dalla guida realizzata dagli studenti di sei scuole superiori (Palladio, Duca degli Abruzzi e Besta di Treviso, Nightingale di Castelfranco, Einaudi-Scarpa di Montebelluna e Fanno di Conegliano) grazie alla collaborazione con le forze dell’ordine e la consulta provinciale degli studenti di Treviso.
Una vera e propria campagna di sensibilizzazione sul tema della violenza contro le donne, partendo proprio dalla formazione dei ragazzi, che hanno potuto così affrontare il tema, confrontarsi e realizzare contenuti specifici per la diffusione. Un’azione concreta, dunque, per contrastare il fenomeno della violenza contro le donne e i bambini e che vede unite le istituzioni, in particolare Prefettura, Questura, Carabinieri, Ulss2, Conferenza dei Sindaci e Ufficio scolastico territoriale. “Il progetto rappresenta l’avvio di un percorso di cambiamento che parte proprio dalle future generazioni”, afferma l’assessore alle Politiche Sociali Gloria Tessarolo. “Si tratta di un percorso formativo e laboratoriale per docenti e studenti sul tema della violenza su donne e bambini e sulle possibili azioni da porre in campo per modificare l'attuale situazione”.
La grafica di copertina della campagna della campagna di comunicazione è opera di Elisa Gomiero dell’Istituto Palladio, selezionata fra una serie di progetti grafici realizzati dagli studenti. Il progetto si avvale della collaborazione del Servizio Sociale di Treviso con i partner della "rete territoriale dell'antiviolenza" per la promozione di un processo di conoscenza delle dinamiche agite nelle relazioni affettive violente e dei servizi che in prima linea operano per la presa in carico di tali situazioni, processo che ha portato alla realizzazione di contenuti a disposizione dell’intera cittadinanza.