“5 milioni ottenuti perché siamo socialmente vulnerabili: urge una riflessione”
Quaggiotto invita tutte le parti politiche a ragionare sulle fragilità sociali ed economiche di Montebelluna
MONTEBELLUNA – Solo pochi giorni fa il sindaco Adalberto Bordin ha dato, con comprensibile soddisfazione, la notizia del prossimo arrivo nelle casse comunali di oltre 5 milioni di euro ottenuti per la rigenerazione urbana, che serviranno a riqualificare 3 importanti siti storici del territorio. Un bel risultato che tra l’altro non ha eguali in provincia di Treviso, dove viceversa sono stati molti i comuni a lamentarsi di non aver ottenuto nulla, da Mogliano a Vittorio Veneto.
Ma non si tratta di un “premio” alla virtuosità o di un colpo di fortuna, i finanziamenti sono stati destinati a Montebelluna anche per una ragione in realtà poco positiva, come spiega il consigliere di minoranza Davide Quaggiotto: “Abbiamo appreso che uno dei fattori che ci ha permesso di ottenere i fondi per la rigenerazione urbana è l'indice di vulnerabilità sociale e materiale che registra la città di Montebelluna. Questo indice considera i seguenti indicatori: la presenza di famiglie monogenitoriali, di famiglie con 6 o più componenti, la percentuale di popolazione tra I 24 e 64 con bassa istruzione, le famiglie composte solo da over 65 o con un componente ultraottantenne, la percentuale di popolazione in condizione di affollamento grave, il numero di giovani (15-29 anni) fuori dal mercato del lavoro e della scuola e la percentuale di famiglie con potenziale disagio economico".
Si tratta quindi di una motivazione che fa riflettere, per questo Quaggiotto non polemizza ma invita a ponderare sul da farsi: “Il fatto che Montebelluna sia un comune con indice di vulnerabilità medio impone una riflessione da parte di chi amministra. In particolare, è davanti a tutti gli altri comuni della nostra provincia con una dimensione analoga o maggiore. Naturalmente non siamo in una situazione grave e per fortuna nessun comune della provincia di Treviso ha registrato un rischio alto. Tuttavia, questo indice rappresenta un termometro che misura la salute della nostra comunità in relazione agli aspetti che considera, e ha fornito dei dati interessanti che andrebbero analizzati.
Quaggiotto conclude dichiarando: "Le statistiche e i dati sono fondamentali per chi amministra e questi sicuramente sono utili per permettere alla parte politica di pianificare degli interventi ad hoc: è la politica che è chiamata ad avere una visione partendo dalla situazione che vive un territorio. Infatti, gli uffici continuano fare la propria parte svolgendo un ottimo lavoro nel settore sociale. La situazione può migliorare in futuro, ma anche peggiore. Per questo è importante considerare il risultato dell'indice di vulnerabilità per capire quali sono gli aspetti su cui lavorare di più. A questo punto, una commissione può essere utile per farlo".
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