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18 dicembre 2024

Treviso

BUONA DOMENICA Natale in rosso e congelato

Tra norme che si sovrappongono e divieti che si contraddicono, restarsene a casa non si sbaglia mai

| Roberto Grigoletto |

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| Roberto Grigoletto |

BUONA DOMENICA Natale in rosso e congelato

TREVISO - Quando in ragione del coprifuoco è stato convenuto che, il giorno della vigilia, alla Messa di mezzanotte si dovrà andare alle otto, c’è stato chi forse per dimostrarsi ancor più originale ha rilanciato con l’idea di rinviare direttamente il Natale, a data da destinarsi. Il 25 dicembre d’altronde, come risaputo, è una data convenzionale, mutuata dai cristiani dal pagano “Natalis Solis Invicti" quando, trascorsa la notte più lunga, si celebrava il sorgere del nuovo sole. Mutatis mutandis, assumendo il Sole nascente umane fattezze, data più azzeccata per il genetliaco del Figlio di Dio non si poteva oggettivamente trovare. Ma la tradizione romana tramanda pure dell’altro: in quel giorno infatti gli schiavi ricevevano doni e inviti a pranzi pantagruelici ai lauti deschi dei loro padroni. E poi ci si chiede come mai tutto sia andato a farsi benedire in... consumismo. Il Papa - che Francesco ha deciso di chiamarsi di nome e di fatto e che “soffre” di una idiosincrasia congenita per certe cose - spera che stavolta sia quella buona in cui i fedeli, con le restrizioni» e «disagi» imposti dalla pandemia, riusciranno a «purificare un po’ il modo di vivere il Natale, di festeggiare, uscendo dal consumismo: che sia più religioso, più autentico, più vero».

E l’occasione in effetti potrebbe essere propizia se agissimo in un quadro di coerenza (e di chiarezza) normativa. Non pare di vivere però, nemmeno stavolta, nel migliore dei mondi possibili. Ogni giorno qualcosa di nuovo c’è sempre sotto il sole: tante idee e ben confuse. Tra Dpcm del Governo e ordinanze del Governatore chi si raccapezza è bravo a tal punto che di Babbo Natale ne merita non uno ma due. “E se invece fosse stato fatto tutto apposta, per trattenere tutti a casa?” - si chiede la signora Maria, che di spazientirsi tra norme permessi e divieti non c’ha né l’intenzione né la voglia. Tempo di contemplare il tutto (deroghe comprese) e già siamo a ferragosto. Meglio restarsene tranquillamente a casa: non si sbaglia mai. Anche perchè si rischia di uscire "dissociati".

Qualcuno, su in alto, un po’ dev’esserlo (e sia detto con rispetto)- “Come si fa - chiede il marito della signora Maria - a inventarsi quella cosa chiamata cashback, che incentiva gli acquisti nei negozi fisici nel periodo di Natale imponendo contemporaneamente  agli acquirenti potenziali di starsene a casa per non creare assembramenti? Un dilemma. Com’è quello per i veneti alle prese nelle ultime ore con il Dpcm del Governo e contemporaneamente con l’ordinanza di Zaia in vigore da ieri alle 14,00. Ma nella nostra Regione i problemi sono anche più gravi, e conditi pure da abbondanti contraddizioni. Una su tutte: chi lo spiega il perché in zona gialla si continua a morire più che in altre parti d’Italia? “Adda passà ‘a nuttata” – recitava Eduardo De Filippo in “Napoli milionaria”. Che passi presto questo Natale congelato ma ad alto rischio Coronavirus. Facciamo tutti il nostro sacrificio: stiamo a casa. Incrociando le dita.

 

BUONA DOMENICA

 


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