DISCARICHE, CHI INQUINA PAGHI
Zanoni (IdV): la Regione deve dotarsi di regole ferree per far sanare gli inquinamenti prodotti dalla cattiva gestione di discariche e siti industriali
| Laura Tuveri |
Treviso - Dev’essere impedire lo sperpero del nostro denaro per pagare i danni dei trafficanti di rifiuti”. Lo pensa Andrea Zanoni, candidato alle regionali capolista a Treviso nella lista del’Italia dei Valori, che fa sapere che lo scorso dicembre la Giunta della Regione Veneto ha assegnato 30 milioni di euro per finanziare 18 interventi di bonifica di discariche e siti industriali contaminati. Le richieste arrivate in regione, ben 27, ammontavano a 45 milioni di euro.
“Il Comune di Paese – ricorda Zanoni anche in veste di consigliere di opposizione di questo Comune - che aveva chiesto 7 milioni e mezzo per bonificare la discarica Tiretta di Padernello è rimasto a bocca asciutta. E' giunto il tempo che il principio "chi inquina paga" diventi realtà perche i cittadini sono stanchi di vedere società che gestiscono le discariche per intascare i proventi e poi fallire lasciando il conto alla collettività che paga prima con la salute e poi anche col portafoglio”.
Zanoni promette che se eletto si batterà per fare imporre alla Regione regole ferree che assicurino garanzie finanziarie certe e sufficienti a sanare gli inquinamenti prodotti dalla cattiva gestione di discariche e siti industriali. “Non è accettabile – dice Zanoni - che dei 30 milioni assegnati, quasi 11 siano per esempio assorbiti dalla discarica Fossamerlo di San Vendemiano, per la quale la Provincia ha potuto incassare dalle fideiussioni, nel lontano 2002, soltanto 335 mila euro.
“Che dire poi delle discariche Sev e Tiretta di Padernello (in comune di Paese) per le quali la Provincia non ha potuto neppure raccogliere i pochi fondi delle fideiussioni in quanto anche la società garante è fallita?” Per questo ennesimo sperpero di denaro pubblico, Andrea Zanoni, in veste di presidente di Paeseambiente, nel gennaio del 2009 ha inoltrato un esposto alla Corte dei Conti denunciando un danno erariale di 5 milioni e 160 mila euro ad opera della Provincia di Treviso.