TREVISO – Dopo un anno dalla legge regionale che dava il via all’alienazione e alla valorizzazione di 963 alloggi di edilizia popolare tutto tace a Treviso.

A sottolineare il problema i consiglieri comunali di “Città Mia” - come riporta la Tribuna – che hanno deciso di far emergere dall’oblio una delle più importanti operazioni di vendita del patrimonio pubblico. Che fine ha fatto il piano di alienazione degli alloggi di edilizia popolare del capoluogo? «Il Comune si è disinteressato della vendita di questi appartamenti – spiega il consigliere Alfio Bolzonello di Città Mia – in questo modo corriamo il rischio che si trasformino in veri e proprio ghetti. Non hanno voluto predisporre nessun sistema di controllo. Si sarebbe potuto trovare un accordo con l'Ater per tentare di vendere gli appartamenti prima a chi ci vive attualmente, poi si sarebbe potuto valutare il numero di quelli liberi e capire cosa farne, magari studiando una politica di assegnazione attraverso dei bandi».

Invece secondo “Città Mia”, non è stato fatto niente di tutto questo e adesso il piano di alienazione è già stato inviato in Regione pronto per essere approvato. Inoltre non piace il comportamento tenuto dal Comune. Tra il servizio Patrimonio e l’Ater non c’è stata corrispondenza. Dopo la lettera del 28 novembre 2011, firmata dall’assessore alle Politiche abitative Mauro Michielon che dice di non poter dare un parere, ma di ritenere opportuno procedere alla vendita e trasmettere gli atti all’assessorato al Patrimonio. Settore che, poche settimana fa, afferma di non essere a conoscenza del carteggio. «Neppure per un'operazione così importante c'è sinergia tra uffici comunali» – conclude Bolzonello sottolineando l’attenzione con la quale la giunta ha seguito l’iter di alienazione degli appartamenti.