29 novembre 2024
- Tags: mangiare velocemente, obesità, diabete
Eva Da Ros | commenti |
Chi va piano va sano e va lontano? Nel caso del cibo è così.
Numerosi studi hanno evidenziato una correlazione tra la velocità con cui viene consumato il pasto e le calorie introdotte - 88 grammi di cibo al minuto per chi mangia veloce contro i 57 grammi al minuto di chi mangia lentamente - con l'ovvia conseguenza di un più facile ingrassamento per coloro che a tavola sono voraci.
Nella quotidianità è molto frequente riscontrare questa caratteristica comportamentale nelle persone obese che raramente avanzano qualcosa nel loro piatto. Molto più facile che una persona che mangia lentamente lasci qualcosa per sopraggiunta sazietà.
La velocità del pasto è stata messa in relazione anche al rischio di diabete di tipo 2, quello che compare in età adulta, quasi sempre associato all'obesità. Il ragionamento sembra elementare: se mangio in fretta ingrasso più facilmente, se ingrasso sono più predisposto al diabete. (1)(2)
Anche nei più piccoli non è raro trovare questo comportamento, talvolta appreso per imitazione di uno o entrambi i genitori, talvolta risultato di tentativi errati di controllo del cibo da parte dei genitori che esordisce in fame incontenibile ai pasti, altre volte frutto di una colazione insufficiente o addirittura assente. (3)
Tra i fattori che contribuiscono al mangiare in eccesso rientrano anche la grandezza del boccone - si sottostima ciò che si è mangiato perchè il numero dei bocconi è inferiore - e la presenza di distrazioni. (4)
Essere concentrati sul pasto, memorizzarlo, viverlo in un atmosfera serena contribuiscono anche ad una miglior gestione del peso. (5)
Si parla tanto di calorie, di diete dai nomi stravaganti, senza carboidrati, iperproteiche...ma perchè non iniziare intanto a lavorare sulla velocità con cui si mangia? Molto più vantaggioso, economico e salutare. Televisione spenta durante i pasti, no a videogiochi, libri o giornali: quando è ora di mangiare dedichiamoci solo a quello.
I vantaggi iniziano subito: masticando 20-30 volte ogni boccone avviamo la digestione in bocca risparmiando un po' di lavoro a stomaco e intestino. Il segnale di sazietà impiega circa 20 minuti per essere elaborato e può essere aiutato dal contatto prolungato del cibo con le papille gustative che contribuisce a creare uno stimolo di sazietà specifica e un appagamento sensoriale che aiutano a mangiare meno.
E poi apprezzare un pasto, anche semplice, comodamente seduti con la schiena appoggiata, conversando con familiari o colleghi, restituisce a questo importante momento della giornata la sua dignità e la possibilità di “staccare” dagli impegni frenetici della nostra quotidianità.
(1) http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22800734
(2) http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18589027
(3) http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22583917
(4) http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23372657
(5) http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23446890
Eva Da Ros
Dietista con perfezionamento nel trattamento dell'obesità e master in disturbi dell'alimentazione in età evolutiva. Da alcuni anni studio con interesse l'alimentazione vegetariana.
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