Treviso - “Secondo voi se un dirigente di una qualsiasi azienda si facesse soffiare 4 milioni di euro da un dipendente sarebbe premiato con un aumento di stipendio o sarebbe licenziato in tronco?”. Se lo chiede Andrea Zanoni (IdV) rispetto al premio, un bonus del 10% dello stipendio, elargito al direttore generale dell’Ulss 9 di Treviso, Claudio Dario (nella foto), decretato dalla Regione su proposta dell’assessore alla Sanità Sandro Sandri.

“Secondo me – dice Zanoni - sarebbe licenziato in tronco e senza preavviso, invece il nostro dipendente pubblico, di nomina politica, riceve addirittura un bonus. Sarebbe interessante chiedere al ministro Brunetta cosa ne pensa”.

Zanoni dice che il ministro veneziano fa bene a prendersela con i dipendenti pubblici che fanno la spesa in orario di ufficio ma non dovrebbe permettere un aumento premio davanti a 4 milioni di euro dei contribuenti che se ne vanno in fumo.

“Io mi sarei aspettato che dal sistema di giudizio della Regione uscisse una proposta per decurtare dallo stipendio del direttore dell’Ulss trevigiana un 10% della somma sottratta dalla dipendente Bolzan, altro che bonus!”.

Zanoni si chiede, quindi, “che cosa deve accadere ad una Usl perché il suo direttore si dimetta? Deve scomparire l’intera cassa?” E tornando a Brunetta, Zanoni auspica che il ministro si attivi quanto prima per innovare sistema di controllo delle finanze degli ospedali che, a suo dire, hanno sicuramente delle falle non rilevate dai responsabili, ”in primis dal nostro direttore Claudio Dario” dato che per anni una singola dipendente è riuscita a gabbare tutti i controlli”.

E di questo c’è ancor più bisogno – afferma il membro del coordinamento provinciale dell’IdV – “in questo momento di vacche grasse per i direttori delle Usl venete c’è quello delle vacche magre per la gente comune che fa fatica a pagare i ticket per le prestazioni ospedaliere sempre più costose”.