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30 gennaio 2025

Castelfranco

Chiusura del Maffioli a Pieve del Grappa: “Il calo demografico colpisce più Montebelluna e Castelfranco che Pieve”

I democratici controbattono alle parole di Stefano Marcon: "Le dichiarazioni arroganti del presidente della Provincia su Villa Fietta vanno rispedite al mittente”.

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

Maffioli a Pieve del Grappa

PIEVE DEL GRAPPA – Le argomentazioni del Presidente della Provincia, Stefano Marcon, sulle ragioni per cui verrà chiusa la sede dell’Istituto alberghiero Maffioli a Villa Fietta di Paderno del Grappa, non sono proprio andate giù al segretario provinciale del Pd trevigiano, Giovanni Zorzi e alla consigliera regionale del Pd, Chiara Luisetto. I due esponenti dem contestano non solo le modalità con cui è stata gestita l’intera questione ma anche le argomentazioni relative al calo demografico, addotte da Marcon. "Le dichiarazioni arroganti del sindaco di Castelfranco e presidente della Provincia attorno a Villa Fietta vanno rispedite al mittente. Perché la politica di basso profilo non è quella di chi vuole tutelare studenti, docenti e famiglie. Bensì è caratteristica propria di chi rifiuta ogni confronto e si nega all'ascolto delle esigenze dei cittadini: esattamente ciò che è successo in queste settimane con il presidente della Provincia di Treviso": questa la presa di posizione è della consigliera regionale del Pd, Chiara Luisetto, in merito alla querelle sulla chiusura della sede dell'istituto Maffioli a Paderno del Grappa.

"Peraltro, il Presidente della Provincia non dice che la diminuzione di iscrizioni, che motiverebbe la chiusura, interessa più le sedi di Montebelluna e Castelfranco rispetto a Paderno. In più, cosa grave, Marcon ritiene che la cinquantina di studenti bassanesi potranno benissimo arrangiarsi se Villa Fietta chiuderà i battenti: una visione a compartimenti stagni che è arida e controproducente. Così come è pessima politica il pensare di smembrare le classi e svuotare questa diramazione dell'istituto in modo superficiale, senza valutare tutte le possibili soluzioni alternative e senza coinvolgere le amministrazioni locali e i soggetti direttamente interessati. Va inoltre ricordato - conclude Luisetto - che sono 17 i ragazzi con disabilità e che è dovere di chi rappresenta un territorio pensare alla loro piena tutela. Senza contrapporre come alibi la priorità alle politiche nei confronti degli anziani: se esistono risposte insufficienti anche in quest'ambito, Marcon si rivolga ai suoi riferimenti del centrodestra che governano la Regione e il Paese".

Sulla questione interviene anche il segretario provinciale del Pd trevigiano, Giovanni Zorzi, sottolinea che "un presidente che assume la responsabilità del proprio ruolo, invece di insultare, dovrebbe riunire i sindaci e gli attori del territorio e individuare con loro possibili soluzioni per ospitare la sede. Non avendo fatto nulla di tutto questo, alimenta la convinzione che del Maffioli di Paderno poco gli interessi, così come degli insegnanti e delle famiglie che chiedono rispetto e ascolto". Insomma, secondo i due esponenti democratici la scelta sguarnisce il territorio di un servizio primario, in un contesto già gravemente penalizzato ma soprattutto colpisce albiti fragili come quelli della disabilità e dei giovani, che mai come oggi hanno la necessità di riferimenti certi e sicuri. Quanto al calo demografico è significativo che a perdere più iscritti siano Montebelluna e Castelfranco anziché Pieve del Grappa e che la Provincia abbia sorvolato su questo dato.
 


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