SAN FIOR - Committente il buon senso, progettista il cervello, impresa costruttrice la buona volontà, unico operaio: Lauro Buso. E' invalido, costretto a una sedia a rotelle. Ma dal momento che riesce a tenersi in piedi con una scopa e un badile ha deciso di essere di aiuto alla comunità. Il 62enne sanfiorese, pensionato, da alcuni giorni trascorre due ore al giorno, dalle 7 alle 9 del mattino, sulla pista ciclabile della Pontebbana. Per pulirla.

"Come lo faccio io potrebbero farlo anche i cassa integrati", si legge in un cartello che Buso, per protesta e incitazione al "buon senso" ha appeso lungo la superstrada. Affianco, ha affisso anche le coordinate dei lavori in corso, specificando l'ufficio competente (la pulizia), il committente, il progettista, e il numero presunto dei lavoratori: "Infinito". Anche se - cappello da alpino, guanti, badile e scopa - il pensionato per ora è solo. A raccogliere foglie e immondizie che, altrimenti, giacerebbero su quella pista ciclabile che costeggia la Pontebbana.

Ad appoggiare la sua iniziativa, l'amministrazione comunale. Che intende inoltrare al Governo una proposta di modifica della legge sulle attività socialmente utili. "L'art. 7 non comprende una categoria di lavoratori che percepisce un'integrazione salariale a fronte di nessuna prestazione lavorativa - si legge nella proposta, varata dall'Assessore all'ambiente Alberto Tonon e dalla giunta, con cui si propugna l'esigenza "dell'integrazione delle categorie dei lavoratori da coinvolgere nelle attività socialmente utili ossia i percettori della cassa integrazione". Insomma, chi ha tempo e possibilità, si dia da fare. Perché - Buso ne è certo - mettendo in gioco sè stessi si ha solo da guadagnare.