Il primato per incidenza di stranieri ce l'ha l'Ulss7
Marocchini, albanesi, italiani uniti. Da un progetto per l'integrazione
CONEGLIANO - Si è tenuto sabato11 maggio nell’aula magna della scuola Kennedy di Conegliano, il convegno di conclusione del progetto finanziato dal Fondo Europeo per l’Integrazione dei cittadini dei paesi terzi, nell’ambito dell’azione di formazione linguistica ed educazione civica, indicata come prioritaria nel Programma annuale 2011 del Fondo.
Il progetto si è sviluppato, a partire da settembre 2012, in 45 laboratori per l’apprendimento della lingua italiana e l’integrazione sociale dei ragazzi stranieri frequentanti le scuole del Vittoriese, del Coneglianese e del Quartier del Piave. A realizzare i laboratori, capofila del progetto, la Cooperativa sociale “Centro Servizi Associati” di Conegliano, in partnership con l’ULSS n. 7 di Pieve di Soligo, il cui territorio presenta, nella provincia di Treviso, la più alta incidenza percentuale di stranieri sul totale della popolazione di minore età.
In apertura del convegno il Presidente di CSA, Tiziano Mazzer (foto in alto), ha presentato il valore del progetto e la sua collocazione nel percorso di continuità e sviluppo, iniziato dalla Cooperativa più di 10 anni fa. Il CSA, che ha cofinanziato l’attività, ha realizzato il progetto in stretta collaborazione con le Scuole del territorio, l’Ulss 7, i Comuni. I coordinatori del progetto, Fabio Todaro e Federica Salatin, hanno messo in luce come esso abbia favorito la relazione tra le persone immigrate e il tessuto sociale di appartenenza, partendo in primo luogo dall’integrazione dei minori stranieri, attraverso la valorizzazione e il sostegno della conoscenza della lingua italiana, intesa come strumento di studio e di relazione interpersonale.
Sono stati presentati quindi una serie di dati e di indicatori, che hanno evidenziato la complessità e molteplicità delle situazioni, che il progetto ha dovuto affrontare, ma anche la ricchezza culturale, sociale e umana, emersa durante lo svolgimento delle attività. Al convegno hanno partecipato e sono intervenuti, in rappresentanza di Enti ed Istituzioni che hanno collaborato con il progetto, il sindaco di Conegliano Floriano Zambon, Annamaria Nardi dell’Ulss 7, Marco Bavosi dirigente scolastico, Paola De Palma dirigente della Prefettura di Treviso, Maurizio Rasera di Veneto Lavoro. Le insegnanti Mariangela Tonon dell’Istituto Comprensivo “Cima” di Conegliano e Rosa Panzarino (foto in basso) dell’Istituto Superiore “Da Collo” di Conegliano hanno presentato le esperienze vissute all'interno dei rispettivi istituti.
I partecipanti. Destinatari del progetto sono stati 675 minori stranieri e italiani tra i 6 e i 18 anni, frequentanti 19 istituti comprensivi, 18 scuole primarie, 20 scuole secondarie di I grado e 4 scuole secondarie di II grado. L’80% di essi ha cittadinanza di uno dei 36 paesi rappresentati e il restante 20%, cittadinanza italiana. Tra questi ultimi, solo il 26% ha acquisito la cittadinanza per estensione della concessione di cittadinanza italiana ai genitori.
Le nazionalità cinese (15%), marocchina (13%), senegalese (10%), albanese (7%) e macedone (7%) sono le 5 maggiormente rappresentate. Considerando il paese di nascita, emerge però che più della metà dei minori, raggiunti dal progetto, sono nati in Italia. Per coloro che invece sono nati in un paese estero (48% del totale dei partecipanti), l’arrivo in Italia è avvenuto nel 41% dei casi tra il 2006 e il 2010, nel 33% dopo il 2010, nel 14% tra il 2001 e il 2005 e nel 6% tra il 1996 e il 2000. Il 40% di essi è giunto quindi quando aveva tra i 6 e i 10 anni di età, il 33% tra gli 11 e i 15, il 25% quando ne aveva meno di 6 e il restante 2% a più di 15 anni. Quasi la metà dei partecipanti ha età compresa tra gli 11 e i 15 anni, il 37% tra i 5 e i 10 e il 14% tra i 15 e 18, e mediamente hanno trascorso in Italia poco meno di 5 anni.