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04 ottobre 2024

Stupida intelligenza

Categoria: Altro - Tags: vino, Michela Pierallini, blog, essere umano, metafora, vita, quotidiano

Michela Pierallini | commenti | (9)

Sono al telefono con un giornalista che sul vino la sa lunga e stiamo parlando di quanto sia bello scrivere e leggere di piaceri enogastronomici piuttosto che di tecnicismi.

A un certo punto mi dice: “Se è un grande vino, deve avere la capacità di accompagnare molti piatti, non esiste UN abbinamento, altrimenti non è un grande vino.”

 

Segue un’altra affermazione, che condivido: “Il vino è una metafora”.

 

 

il vino è una metafora

 

 

Sono d’accordo, è circa quello che ho scritto nel post precedente su Vino birichino, e continuo a vedere un legame tra il vino e le persone, tra l’espressione del vino e il comportamento dell’essere umano.

 

Da troppo tempo siamo abituati a vivere a compartimenti stagni, sembra un modo perverso di renderci confusi e la confusione irrita e nell’irritazione continuiamo a cercare risposte che non troviamo mai.

 

A scuola le materie sono separate le une dalle altre,

il medico prende in esame una sola parte del corpo come se non fosse inserita in un contesto più ampio,

e il fatto di coprire un ruolo aziendale o familiare sembra escludere il resto di ciò che siamo.

Come se diventare moglie cancellasse il mio essere donna o diventare mamma escludesse il mio essere moglie.

 

Non riusciamo a trovare il nostro equilibrio, se perdiamo di vista noi stessi.

 

E, purtroppo, ci vestiamo di sovrastrutture inutili e ci appesantiamo con una serietà che sarebbe meglio dosare con dell’autoironia.

Non giochiamo più ma nel gioco nascono le buone idee.

 

Con il vino facciamo così, siamo molto, moltissimo seri e ci dimentichiamo che il vino è fatto per essere bevuto, per il nostro piacere.

 

Leggiamo le caratteristiche tecniche, cerchiamo gli abbinamenti con il tale piatto, e raramente usciamo dagli schemi.

 

Mi diverte pensare a quella bella bottiglia di vino che mi sono regalata per il compleanno.

La voglio aprire e bere a letto, magari insieme all’amore mio, che dice che sono alcolizzata (ma so che scherza).

 

Oppure voglio aprire un Amarone perché s’intona col vestito di seta e cashmere che indosserò stasera.

 

Il vino da abbinare a una passeggiata sulla spiaggia, mentre raccolgo conchiglie, potrebbe essere un Vermentino di Gallura.

 

E se i bambini nel cortile giocano a pallone e schiamazzano, mi sembra il momento buono per un panino con la mortadella e un bicchiere di Cagnina.

 

La provocazione si veste di stupida intelligenza. O d’intelligente stupidità.

 

Beviamoci su.



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L'Amarone va abbinato al vestito di cashmere e seta?

Ai metalmeccanici cassintegrati che sfilano in corteo col "Toni" (tuta integrale da lavoro, classicamente blu-notte) e picchiando sui bidoni, che abbinamento consiglierebbe?

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Stavo giocando, non ce l'ho un vestito di cashmere e seta, ma suonava bene. La situazione attuale che molti lavoratori stanno subendo chiama un amaro, molto amaro. Non c'è niente di piacevole in questa storia e il gioco del vino non si abbina.

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che abbianamento consiglierebbe al compagno bertinotti, che in anni migliori, occupava la tv di stato vestito coi celebri maglioncini in cachemire?

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Vodka, naturalmente! ben ghiacciata. E tra un sorso e l'altro 'na bèa sboconada de caviale del Volga. Alla faccia del proletariato...

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La possibilita' di scrivere qualsiasi commento e di ogni genere nei vari blog mi piace sempre di meno.
Soprattutto quando le persone scaricano le proprie ansie dove sono totalmente inopportune.
Questo articolo e' leggero,vagamente poetico e spassionato/appassionato.
Cosa c'entrano i lavoratori in cassa integrazione o proletariato?
Vivo anch'io in una situazione lavorativa preoccupante ma non per questo devo intristirmi e bere acqua e aceto.
Il vino non ha connessioni politiche e nemmeno la presunzione di stabilire quale classe sociale deve bere cosa.
Ricordo che un buon Amarone si puo' acquistare intorno ai 20€ e talvolta per una bella serata ed una manciata di emozioni,possono essere spesi,anche se siamo proletari o operai col "toni".
In fin dei conti mi pare che le persone (senza nessuna esclusione di rango) spendano molti piu' soldi per cose assolutamente inutili.
Michela ti prego difendi la magia del vino e le cose buone della vita.
Ne abbiamo tutti bisogno.

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Egr. Davide, mi pareva di aver capito dalla Sig.ra Michela che il vino va accuratamente abbinato non solo ai cibi ma anche al vestiario. Essendo poco competente in materia (sono assai sobrio nel bere) chiedevo chiarimenti. Non c'era nulla di polemico.

PS: guardi che 20 E per chi ha perso il lavoro non sono poi così pochi. Piuttosto che spenderli per una bottiglia di vino magari li adopera per comprare penne e quaderni ai figli.

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Ohiohiohi, vi prego, non mettiamoci a discutere, tanto abbiamo tutti ragione dal nostro punto di vista e credo che ognuno di noi abbia tirato fuori un po' di ironia e spirito provocatorio come io stessa ho fatto nel post che ho scritto. Sig. Bastanzetti forse lei mi ha preso troppo alla lettera perchè gli abbinamenti col vestiario erano solo una provocazione (anche se resto dell'idea che abbia capito il gioco e si sia immedesimato nella parte). Ho fatto un abbinamento vino-vestito, vino-passeggiata e vino-schiamazzi proprio per dire che c'è bisogno di uscire dagli schemi, altrimenti diventiamo matti!
Davide 70: continuerò a scrivere di magia, di emozioni e di cose buone perchè è ciò che desidero e sono la prima ad averne bisogno.

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Naturalmente avevo capito, cara Michela, e diciamo che ci ho marciato un po' su...
Anche per vedere se c'era qualcuno, tipo il Davide 70, pronto a drammatizzare la situazione e a sfidare il Golia.
E' la dura vita del Blog, bellezza!

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Ah ah grazie per il finale in "bellezza", lei riesce sempre a tirarmi fuori un sorriso, grazie.

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