TREVISO - Ben 38 unioni civili tra coppie omosessuali sono state celebrate nella Marca in sette mesi. Nel capoluogo, dall’entrata in vigore della legge Cirinnà, si è arrivata a quota 21. Un bel traguardo destinato a salire. I dati sono stati raccolti dal coordinamento Lgbte di Treviso tra la fine di febbraio e i primi di marzo, interpellando gli uffici anagrafe dei 95 comuni della Provincia. Al momento sono 14 i Comuni che hanno celebrato unioni civili.

Oltre a Treviso ci sono Oderzo, Mogliano, Conegliano, Spresiano, dove sono state già registrate due unioni per ogni comune; seguono Asolo, Mareno, Possagno, Povegliano, Quinto, San Biagio, Silea, Villorba e Vittorio Veneto, dove si è registrata una sola unione per municipio. A Vittorio Veneto, sottolinea il coordinamento, si è unita una coppia residente in un comune fuori provincia. Stando ai dati raccolti la maggior parte delle unioni civili registrate è tra uomini.

“Certamente la strada non è sempre in discesa per arrivare alla celebrazione delle unioni - sottolinea Marina Marzari di Lgbte Treviso - Le difficoltà maggiori sono arrivate dalle lungaggini per le autorizzazioni e dalla mancata concessione delle sale dove si celebrano i matrimoni. Poi ci sono sindaci che non le vogliono celebrare e si fanno sostituire da assessori o funzionari comunali”. In alcuni comuni infatti, i sindaci leghisti, hanno annunciato che non avrebbero autorizzato le unioni civili. “Ma l’obiezione di coscienza non è contemplata nella legge delle unioni civili - spiega Marzari - Quindi i sindaci non possono impedire le registrazioni, andrebbero contro la legge”.

Quest’anno il circolo Uarr di Treviso organizza anche un corso per le coppie omosessuali per l’avvicinamento all’Unione civile. Si tratta di 5 incontri in cui saranno affrontati temi legali, relazionali, psicologici e anche gli aspetti fiscali. Il primo appuntamento è per mercoledì 22 marzo, alle 20.45, nella Casa dei beni Comuni.