Ristorazione e turismo, rinnovato il contratto collettivo per 22mila lavoratori nella Marca: aumentano gli stipendi
Tra le novità interventi sulle politiche di genere, Sartorato: "Importante risultato in vista dell’inizio della stagione estiva"
| Isabella Loschi |
TREVISO - Rinnovato il contratto per i Pubblici Esercizi, Ristorazione Collettiva Commerciale, e Turismo applicato a circa 22mila dipendenti e 5.277 attività in provincia di Treviso. La firma è arrivata al termine una lunga e articolata trattativa, il contratto era scaduto dal 31 dicembre 2021 e aveva visto, in questi anni, varie mobilitazioni e confronti.
Il nuovo contratto è entrato in vigore il 1° giugno 2024 ed è valido fino al 31 dicembre 2027, definisce un aumento contrattuale a regime di 200 euro al 4° livello, da riparametrare per gli altri. La prima tranche di aumento salariale di 50euro sarà corrisposta con la retribuzione del mese di giugno 2024; seguiranno altre 4 tranche di 40, 40, 30 e 40 euro. Previsto l’aumento di 3 euro del contributo per l’assistenza sanitaria integrativa Fondo EST a carico delle aziende a partire dal 1° gennaio 2027.
Sulla classificazione del personale è stato rivisto l’impianto esistente, aggiornando le figure professionali rispetto all’evoluzione dei vari comparti (erano figure ferme agli schemi degli anni ’90), compreso quello che aveva più criticità che riguarda gli addetti alle mense. La vera novità riguarda gli interventi sulle politiche di genere, inserite per la prima volta nell’articolato normativo le misure di contrasto alle molestie e violenze nei luoghi di lavoro, prevedendo percorsi di formazione e informazione, tra i quali un’ora di assemblea retribuita dedicata e aggiuntiva. Previsti, poi, ulteriori 90 giorni di congedo retribuito al 100% per le donne vittime di violenza di genere, in aggiunta ai novanta previsti dalla Legge, definita la possibilità di essere trasferiti in altre sedi di lavoro e di essere escluse da turni disagiati.
Rivisitati, aggiornandoli alle norme di legge, gli articolati riferiti ai congedi di maternità e paternità obbligatori e facoltativi, migliorando l’articolato esistente, anche in riferimento alle pari opportunità e alla parità di genere. Per le lavoratrici e i lavoratori part time è stato confermato un esame congiunto volto al consolidamento del lavoro supplementare svolto in maniera continuativa.
“In casa Fipe-Confcommercio” – sottolinea Dania Sartorato, presidente di Fipe e dell’Unione provinciale Confcommercio – “il rinnovo di questo CCNL, che di fatto è il terzo contratto di lavoro più applicato nel nostro territorio e in ambito nazionale, rappresenta un importante risultato in vista dell’inizio della stagione estiva. E’ un segno di responsabilità sociale, capacità di visione, competenza tecnica. Le nostre imprese, pur facendosi carico fin da subito di un maggior costo, operano nel mercato con un contratto che è prima di tutto un presidio di legalità, una possibilità di operare con regole chiare e certe e di formare lavoratori qualificati. Dopo lo shock pandemico, il settore si sta riprendendo ed è trainante per l’economia terziaria e per la vita delle città e dei piccoli centri. La maggior attenzione ai diritti individuali e alla previdenza potrà sicuramente contribuire a rendere più attrattivo il comparto per i giovani”.
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