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24 gennaio 2025

Italia

Notte prima degli esami con WhatsApp

| Carlo De Bastiani |

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| Carlo De Bastiani |

Notte prima degli esami con WhatsApp

Niente ripasso tra compagni di classe, lunghe nottate sui libri con a fianco gli appunti del primo della classe, scambiandosi informazioni e preziosi consigli. La maggioranza dei maturandi 2015, ben il 67%, studierà da solo. E se circa il 30% è aperto a studiare in gruppo o in solitaria, solo il 3% si preparerà con l’aiuto dei compagni di classe. E’ piuttosto il computer a presentarsi come il miglior alleato del maturando. Infatti ben 2 ragazzi su 3 hanno dichiarato di studiare soprattutto al Pc per prepararsi all’esame. Si mantiene fedele al vecchio e caro cartaceo circa 1 su 4 dei circa 1500 maturandi intervistati da Skuola.net, mentre un 10% circa si divide tra smartphone e tablet.

Dalla ricerca emerge quindi che l’incredibile quantità di informazioni facilmente reperibili su internet viene preferita alla trattazione scolastica dei libri di testo. Lo conferma poi il fatto che gran parte di coloro che usa mezzi informatici per prepararsi si rivolge soprattutto al web (87%). Non manca tuttavia una piccola quantità di ragazzi che stanno virando verso le app, da usare parallelamente alla ricerca su internet (11%). Ancora pochi però quelli che usano esclusivamente app e programmi per studiare (2%).

Soli e al computer, a preparare la loro tesina o a ripassare l’ultimo autore di italiano: è questa quindi l’immagine dei maturandi del 2015, molto diversa da quella raccontata in film e canzoni d’autore sulla maturità anche solo fino a qualche anno fa. Un elemento da non dimenticare, per avere un quadro più chiaro, è poi la perenne connessione ai social network.

Al momento in cui si presenta un dubbio scolastico, infatti, ben il 68% dei maturandi utilizza WhatsApp o Facebook per contattare uno dei compagni di classe. Solo il 22% fa una telefonata e appena il 5% decide di uscire dalla cameretta e recarsi a casa sua.

Anche quei pochi che si riuniscono in gruppo per studiare manifestano la tendenza al contatto virtuale. Se la stragrande maggioranza di loro, infatti, si incontra dal vivo, circa 1 su 10 si riunisce invece “virtualmente” su WhatsApp o tramite una chat comune su Skype o Facebook.

Allo stesso modo, quando si tratta di avere un confronto con il proprio professore, il computer o lo smartphone sono la finestra sul mondo: tra coloro che hanno provato a contattarlo, circa 1 su 2 dell’intero campione, la maggior parte ha usato una mail (30%) o un social network (33%).

 



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Carlo De Bastiani

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